Il Nevada è uno Stato duramente colpito dalla crisi del 2008 con una demografia molto più simile a quella americana rispetto ai bianchissimi New Hampshire e Iowa. Sanders è stato a grande distanza da Clinton per mesi. Ora è a un'incollatura

Ci risiamo, stavlta siamo nel deserto del Nevada, nei casinò di Las Vegas, nelle scuole e nelle stazioni dei pompieri si tengono i caucus democratici del Nevada ed è una nuova occasione per Bernie Sanders, che spera di ripetere l’exploit dell’Iowa, quando ha perso di poco da Hillary Clinton dopo essere stato indietro nei sondaggi per mesi. Qui, a differenza che nel piccolo Stato che produce mais a milioni di tonnellate, non c’è la neve ma fa sempre un gran caldo. Ovviamente non è questo il punto.

Perché il Nevada è imprevedibile?
Una questione di calendario: questa è la prima volta che i caucus si tengono nella prima fase delle primarie. In passato si svolgono a giochi fatti e, dunque, la partecipazione al voto è particolarmente bassa. Dal 2008, però, le regole delle primarie sono cambiate per dare più spazio a tutti gli Stati di decidere. Il Nevada, anche grazie all’intervento dell’allora leader del Senato, il senatore del Nevada Reid, i caucus dello Stato sono finiti terzi in calendario. La ragione è che in questo luogo un po’ paradossale, che beve acqua come pochi pur non avendone e dove la legge consente di aprire casinò come se piovesse (c’è anche Reno, che è un po’ la Las Vegas decadente) la demografia somiglia molto a quella nazionale. A differenza che in New Hampshire e in Iowa, qui ci sono i bianchi, i neri (9%) e gli ispanici(28%), gli asiatici (8%). E le minoranze, che sono cruciali per un successo democratico, partecipano ai caucus. Ma quanto? Nessuno è in gradi di dirlo, proprio perché il nuovo calendario rende l’appuntamento importante per la seconda volta e, dunque, tutti i confronti con il passato sono difficili. I sondaggi e il fatto che ci siano molte minoranze rende Hillary avvantaggiata in teoria. Ma la campagna Sanders ha dalla sua l’entusiasmo e le rilevazioni degli ultimi giorni indicano come il senatore del Vermont stia crescendo. Gli ultimi sondaggi danno Bernie dietro ma di due-tre punti. Due mesi fa erano 15.

Democratic U.S. presidential candidate Hillary Clinton waves with U.S. Secretary of Housing and Urban Development Julian Castro at her side during a "Latinos for Hillary" rally in San Antonio, Texas October 15, 2015. Castro endorsed Clinton's campaign for president. REUTERS/Darren Abate - RTS4NH9

sanders nevada

Come funzionano i caucus?
In modo astruso: ci si presenta nel luogo predestinato, ci si siede dalla parte dove sono raccolti i sostenitori del candidato che ci piace, ci si conta e, se i candidati sono più di due, poi si fa una seconda conta tenendo conto della seconda scelta di ciascuno. Non è questo il caso. Il video di Bernie Sanders qui sotto, uno dei tanti sforzi fatti per portare più gente a votare, lo spiega benissimo. E si capisce anche se non capite l’inglese.

Che problemi ha il Nevada?
Non pochi: dopo la crisi del 2008 il valore delle case è crollato e molti degli alberghi e casinò di Vegas hanno conosciuto una crisi profonda. L’elettorato democratico, molto ispanico è molto impiegato nelle cucine e negli alberghi e, dunque, ha pagato pesantemente la recessione. Non solo: il crollo del valore delle case ha prodotto bancarotte finanziarie di famiglie che hanno perso la casa. Il messaggio di Bernie, che punta il dito contro banche e potere di Wall Street, dunque, parla a molte persone. Al contempo, la figura di Hillary è popolare qui e la campagna ha fatto un gran lavoro da mesi. Sia lei che Sanders hanno fatte loro le richieste dei lavoratori a basso salario che qui pesano. Clinton vinse nel difficile 2008, quando l’avversario era la macchina da guerra Obama e il potente sindacato dei lavoratori delle cucine aveva dato a lui il suo appoggio – stavolta è neutrale. La campagna è stata molto mirata sugli ispanici, che possono rappresentare una colonna portante per chiunque sia il candidato democratico alla Casa Bianca alla fine delle primarie. Un esempio? Il video qui sotto, nel quale Hillary abbraccia la ragazzina che le chiede sull’espulsione che i suoi genitori senza documenti rischiano. È una delle cose migliori uscite dalla campagna Clinton a oggi. Ora respirate e pensate se il candidato più a destra di un partito X della sinistra moderata oggi si spingerebbe a promettere pubblicamente alla figlia di due clandestini che si batterà per cambiare la legge e impedire che questi vengano rispediti a casa.
Buon caucus del Nevada

 

 

 


 

 

Sul n. 8 di Left in edicola dal 20 febbraio, tutta l’America di Bernie Sanders

analisi, interviste, reportage con Furio Colombo, Alessandro Portelli, Corradino Mineo, Roberto Festa, Giorgia Furlan, Simona Maggiorelli, Martino Mazzonis

 

 

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