Da quando l’industria cinematografica per la realizzazione dei film di animazione ha virato sulla CGI, la grafica generata al computer, gli spazi in cui è ancora possibile sviluppare e realizzare film con tecniche artigianali si sono sempre più ridotti. I film d’animazione realizzati con carta, matite e pennelli sono sempre più un ricordo che appartiene al passato, e anche se il processo rimane molto laborioso anche con l’aiuto (enorme) dei computer, l’aura finale del prodotto, per dirla con Walter Benjamin, sembra essersi quasi del tutto smarrita nella nuova era della riproducibilità tecnica. Ma non tutto è perduto, un nuovo progetto basato sulla vita di Vincent Van Gogh sta infatti attirando molta attenzione.
Loving Vincent è un documentario realizzato dalla regista polacca Dorota Kobiela e dal produttore inglese Hugh Welchman, e sarà il primo film la cui pellicola è stata ridipinta completamente a mano per ricreare il gioco visivo tipico dei capolavori del pittore olandese. La trama si presenta come un’indagine sulla vita di Van Gogh raccontata attraverso 120 dei suoi dipinti e costruita sulla base di 800 delle lettere che lui stesso scrisse nell’arco della vita fino ad arrivare al giorno della sua morte, ancora avvolta nel mistero, che lo vuole suicida in un campo di grano.