Il quadro delle prossime elezioni romane è desolante e non solo per la prova canora dei candidati alle primarie del Pd. Con il centrodestra che litiga – Matteo Salvini dopo averlo accolto sta cercando di bidonare Bertolaso – e la coalizione del Pd impegnata nelle primarie più ignorate di sempre, si prevede un’affluenza lontana da quella che nel 2013 assegnò la candidatura a Ignazio Marino: nel Pd sono pronti a sorridere se domenica si dovesse arrivare alla metà dei 100mila che votarono l’ultima volta.
Quello a sinistra è Gianfranco Mascia. E si è portato un orso. Masha e Orso. Non ci credo #inmezzora #primarieRoma pic.twitter.com/TZyvtDVEar
— Pietro Raffa (@pietroraffa) 28 febbraio 2016
Una scossa al quadro potrebbe però arrivare da Massimo Bray che a quanto risulta a Left sarebbe tentato di cedere ai molti appelli che lo invitano a candidarsi, come indipendente. Su Bray potrebbero convergere i civatiani e i vari pezzi della sinistra, compreso Stefano Fassina che è per ora il candidato ufficiale di Sinistra Italiana. Per l’ex ministro della cultura sono giornate di riflessione, e di riunioni per capire cosa è meglio fare. La porta però è tutt’altro che chiusa e l’idea è che con un centrodestra così ridotto e il Pd così poco entusiasta il secondo turno possa essere a portata di mano.
Amìsci, concittadini, romani, prestatemi le ‘recchie: seguite @facceinnamora, così fàmo capi’ a @massimobray che se deve da candida’ a Roma!
— Paolina Borghese (@Paolina_BB) 29 febbraio 2016