Gli studenti francesi e i sindacati sono scesi in strada contro la riforma del lavoro proposta dal governo Valls. I sindacati dei trasporti hanno invece scioperato contro le condizioni di lavoro che giudicano intollerabili. Un pessimo segnale per il presidente in carica, che si vede contestato a sinistra e da un pezzo del suo partito.
Una riforma simile a quella definita Macron-Khomri (i ministri di economia e lavoro) venne proposta nel 2006 durante la presidenza Chirac (Sarkozy era all’Interno) e venne ritirata dopo una enorme mobilitazione degli studenti.
Manifestazioni si sono svolte a Parigi, Tolosa, Grenoble, Lile e molte altre città. Secondo i sindacati nelle strade del Paese c’erano mezzo milione di persone, un quinto dei quali studenti, la polizia fornisce numeri più bassi, ma comunque cospicui: in Francia i sindacati sono deboli e, in questo caso, manifestano contro il governo socialista. Molti licei sono occupati e la manifestazione di Parigi raccoglieva diverse decine di migliaia di persone (100mila secondo la Cgt).
[divider] [/divider]
Cosa prevede la riforma Macron-Khomri:
- La riduzione agli ostacoli per il licenziamento del personale
- Facilitare il lavoro straordinario e, comunque, consentire di lavorare molto di più che non le 35 ore stabilite dalla legge
- Dare alle imprese maggiori flessibilità per tagliare le ore di lavoro e ridurre la retribuzione di conseguenza
[divider] [/divider]
Sia Hollande che il premier Valls sono in grande difficoltà: una petizione online contro la riforma ha raccolto un milione di firme, mentre i sondaggi indicano come la riforma sia impopolare. La cosa ha senso: la destra del Front National che vola nei sondaggi – oltre che un pezzo cospicuo dell’elettorato di sinistra e centrosinistra – è anti-liberista e caratterizza il suo essere a destra per le parole d’ordine razziste e nazionaliste. Ieri il primo ministro ha affrontato una riunione del gruppo parlamentare del suo partito che preme per ottenere modifiche del testo di legge proposto. Il premier, hanno riferito diversi parlamentari, sembra aperto a introdurre modifiche, mentre il ministro dell’economia Macron sembra inflessibile.
Difficile però individuare, al momento, un’alternativa politica seria: Aubry ha perso le ultime primarie proprio contro Hollande ed è il vecchio e altre figure con la sua statura non se ne vedono. Il prossimo 17 marzo, prima che la legge vada in discussione all’Assemblea nazionale il 24, gli studenti hanno lanciato una nuova mobilitazione.
(AP Photo/Claude Paris)