Blu, artista di strada celebrato nel mondo ma purtroppo nato nel Paese degli obiettori smacchiatori, ha deciso di non accettare l'idea che le sue opere fossero staccate per essere in bella mostra nel presepe culturale dell'ennesima fondazione bancaria

Blu ha cancellato i suoi dipinti. Sui muri degli altri. E in questa Italia bigotta e parruccona il gesto manda in cortocircuito i benpensanti. Blu, artista di strada celebrato nel mondo ma purtroppo nato nel Paese degli obiettori smacchiatori, ha deciso di non accettare l’idea che le sue opere fossero staccate per essere in bella mostra nel presepe culturale dell’ennesima fondazione bancaria. Staccate, sì avete letto bene: hanno pensato, a Bologna, di staccare i murales per «salvarli dalla demolizione e preservarli dall’ingiuria del tempo». E farci una mostra. Un presepe di plastilina su un banco da obitorio, una cosa così. E ne sono pure fieri.

Il titolo della sedicente attività culturale (Street Art. Banksy & Co. – L’arte allo stato urbano) nasconde dietro il modernismo internazionale un bacucco personaggio bolognese, Fabio Roversi Monaco, che è passato con la disinvoltura di un bidoncino dell’umido dalla loggia massonica Zamboni – De Rolandis, a magnifico rettore dell’università dal 1985 al 2000, ex-presidente di Bologna Fiere e di Fondazione Carisbo, tuttora alla guida di Banca Imi, Accademia di Belle Arti e Genus Bononiae – Musei della Città come ben scrivono i malpensanti Wu Ming nel loro blog. Ma Roversi Monaco è soprattutto il magnifico (minuscolo) rettore che per il nono centenario dell’Università di Bologna decise di festeggiare con la polizia alla porta per zittire gli studenti contestatori degli alti costi del galà. 21 studenti denunciati e una festa che avrebbe reso barzotto metà arco parlamentare. Era il 1987 e la contestazione universitaria in Italia si profilava all’orizzonte.

Altri tempi, altre epoche, a cui comunque i soliti noti sopravvivono sempre come se la storia fosse solo una disgraziata messa in scena. E non stupisce che oggi gli stessi crociati “del decoloro urbano” siano gli stessi pronti a cullarsi per l’indecoroso degli altri da magnati della street art. Funziona così, qui da noi: sei un artista se riesci a svenderti senza scalfire la tua proiezione di genialità. Gli altri sono anarchici, scontrosi, ribelli e agitatori.

E Blu, con tutta la sua poetica, deve avere ringraziato il dio delle vernici per poter “agitare” qualcosa che è arte, politica e coerenza tutta insieme. Sono talmente bulimici e stolti i nostri magnati che anche cancellando si riesce ad essere artisti. Pensa te.

Buon lunedì.