L’atroce omicidio di Luca Varani ci indigna e ci trasforma in guardoni. Non è la prima volta. Dietro molte scomparse, soprattutto di donne, l’orrore di assassini “normali”. Ammazzano e vanno a cena dalla mamma

Hai appena ucciso e te ne torni a casa, a mangiare con i tuoi, è la festa di compleanno di tua mamma. Succede. È successo a Danilo Restivo, che ha fatto scomparire una ragazza, Elisa Claps. Poi è tornato a casa perché lo aspettavano a pranzo, c’era anche il fidanzato della sorella.
Hai appena ucciso e te ne vai a bere qualcosa. E poi a casa a dormire, con i tuoi genitori che sono già a letto, ignari di cosa hai combinato. È successo. Erano Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido. Loro hanno appena lasciato l’automobile parcheggiata in via Pola, a Roma. Dentro il portabagagli ci sono due ragazze. Una è già morta, l’altra ha fatto finta di morire. I tre pariolini devono liberarsi dei due corpi evidentemente. Ma sono stanchi, dopo le due nottate passate nella villa del Circeo, e decidono di andare prima a rifocillarsi, poi a dormire, poi avrebbero pensato a dove metterle, a dove mettere le due ragazze, Rosaria e Donatella.
Hai appena ucciso la donna che amavi tanto. Poi le prendi il giubbotto, e lo dai alla tua amante. Le fai fare un giro sotto le telecamere del centro di Padova, per far credere alla polizia che sia Isabella, viva. Con la tua amante te ne vai a ballare, e rimani in discoteca a divertirti fino alle tre di notte. È successo a Freddy Sorgato, ciclista affermato, nonché autotrasportatore per lavoro e ballerino per diletto.
Hai ucciso con il tuo amante la tua ex professoressa. Hai solo 22 anni, con freddezza la spogli perché non rimangano tracce della tua macchina, ma non riesci a toglierle un anello. La getti in una discarica e con il tuo amante te ne vai. Torni a casa, e così il tuo amante. E fai finta di non entrarci niente con la scomparsa della prof. a cui avevi tolto 187mila euro, e anche la vita.
Persone normali. Dicono tutti così: “Sembrava una persona normale”. O forse no. Si viene a sapere che tanto normale Danilo Restivo non era. Tagliava ciocche di capelli alle ragazze. Si metteva sull’autobus dietro la vittima, e poi zac con le forbici, e la ciocca finiva in una scatola per ricordo. Poi telefonava ad altre ragazze, metteva come sottofondo la musica “per Elisa”, e respirava forte, per fare paura. Si viene anche a sapere che aveva chiuso una ragazza nel centro Newman, quello che si trova nei piani alti della chiesa della Santissima Trinità. Lei si è messa a urlare, e l’hanno liberata. Proprio lì deve aver portato Elisa, 15 anni; ma per 17 anni nessuno se ne è accorto. Eppure c’era già stato Danilo lì sopra, c’era un precedente, ed è lui che vede Elisa per l’ultima volta, proprio in quella chiesa.
La chiesa è di quelle importanti, nel corso di Potenza, ci va il senatore Colombo e il parroco si chiama don Mimì. Un parroco intransigente e severo, che però non si accorge che nel sottotetto della sua chiesa c’è il corpo di una ragazza, appoggiato tra il pavimento e il muro. Quando celebra messa e quando sposa e quando dà la comunione don Mimì ha sempre Elisa sopra la testa, che lo guarda sospirando. Alla fine, anche lei, l’hanno trovata. Non prima che Danilo fosse messe al sicuro.

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