Il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e gli undici consiglieri Pd della sua maggioranza si sono sospesi dal partito per protesta contro il disinteresse del governo sulla situazione dei migranti nella città di frontiera tra Italia e Francia. L'esecutivo e gli organi centrali e regionali del partito, spiegano gli amministratori locali che si sono autosospesi, non hanno assunto una «posizione a livello politico» dopo che è stato chiuso il centro di accoglienza diventato un importante punto di riferimento per le migliaia di persone dirette Oltralpe. Questo ha provocato il proliferare di accampamenti improvvisati tra la stazione e i giardini pubblici di Ventimiglia. «Ci troviamo di fronte a un'emergenza di tipo umanitario» ha commentato il sindaco Ioculano, denunciando la «totale assenza» e il «silenzio assoluto» dei livelli superiori del Partito democratico. Il primo cittadino ligure ha spiegato che il ministro dell'Interno Angelino Alfano non ha mentenuto l'impegno, assunto contestualmente alla chiusura del centro d'accoglinza, di far identificare e trasferire i migranti, evitando che di fermino attorno alla stazione di Ventimiglia.   «Non avendo mai avuto nessun riscontro di queste istanze, si è deciso all'unanimità con il sindaco l'autosospensione fino a quando non avremo riscontri chiari di quello che avverrà a Ventimiglia nei prossimi giorni» ha spiegato il segretario locale dei Dem Domenico Casile. «Non esiste una strategia» lamentano i consiglieri autosospesi. [caption id="attachment_76723" align="aligncenter" width="1024"]Il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Ventimiglia (Imperia) con il sindaco della città, Enrico Ioculano, 7 maggio 2016. ANSA/Fabrizio Tenerelli Il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Ventimiglia (Imperia) con il sindaco della città, Enrico Ioculano, 7 maggio 2016. ANSA/Fabrizio Tenerelli[/caption] Critiche sono rivolte anche al governatore della Liguria Giovanni Toti, che non è intervenuto e «ha considerato il Piano Alfano una vittoria ma in realtà si tratta di una sconfitta» dal momento che la chiusura del centro si è rivelata inefficace. «Noi non possiamo pensare che laggiù non ci siano delle persone. Affianco a queste persone ci sono anche dei residenti che hanno diritto di vivere bene sotto il profilo igienico sanitario». Un allarme da non sottovalutare, dal momento che si avvicina un'estate che si annuncia torrida.

Il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e gli undici consiglieri Pd della sua maggioranza si sono sospesi dal partito per protesta contro il disinteresse del governo sulla situazione dei migranti nella città di frontiera tra Italia e Francia. L’esecutivo e gli organi centrali e regionali del partito, spiegano gli amministratori locali che si sono autosospesi, non hanno assunto una «posizione a livello politico» dopo che è stato chiuso il centro di accoglienza diventato un importante punto di riferimento per le migliaia di persone dirette Oltralpe.

Questo ha provocato il proliferare di accampamenti improvvisati tra la stazione e i giardini pubblici di Ventimiglia. «Ci troviamo di fronte a un’emergenza di tipo umanitario» ha commentato il sindaco Ioculano, denunciando la «totale assenza» e il «silenzio assoluto» dei livelli superiori del Partito democratico. Il primo cittadino ligure ha spiegato che il ministro dell’Interno Angelino Alfano non ha mentenuto l’impegno, assunto contestualmente alla chiusura del centro d’accoglinza, di far identificare e trasferire i migranti, evitando che di fermino attorno alla stazione di Ventimiglia.

 

«Non avendo mai avuto nessun riscontro di queste istanze, si è deciso all’unanimità con il sindaco l’autosospensione fino a quando non avremo riscontri chiari di quello che avverrà a Ventimiglia nei prossimi giorni» ha spiegato il segretario locale dei Dem Domenico Casile. «Non esiste una strategia» lamentano i consiglieri autosospesi.

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Ventimiglia (Imperia) con il sindaco della città, Enrico Ioculano, 7 maggio 2016. ANSA/Fabrizio Tenerelli
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano a Ventimiglia (Imperia) con il sindaco della città, Enrico Ioculano, 7 maggio 2016. ANSA/Fabrizio Tenerelli

Critiche sono rivolte anche al governatore della Liguria Giovanni Toti, che non è intervenuto e «ha considerato il Piano Alfano una vittoria ma in realtà si tratta di una sconfitta» dal momento che la chiusura del centro si è rivelata inefficace. «Noi non possiamo pensare che laggiù non ci siano delle persone. Affianco a queste persone ci sono anche dei residenti che hanno diritto di vivere bene sotto il profilo igienico sanitario». Un allarme da non sottovalutare, dal momento che si avvicina un’estate che si annuncia torrida.