Nonostante la scarsa crescita e un tasso di disoccupazione che rimane elevato, in Italia è stato registrato nel 2015 un aumento dei milionari rispetto all’anno precedente. A farcelo sapere è il World Wealth report 2016, redatto dalla società di consulenza finanziaria Capogemini. Il rapporto definisce i milionari High net world individuals (Hnwi), ossia coloro che detengono più di un milione di dollari di ricchezza. Se nel 2014 erano, nel nostro paese, circa 218mila, l’anno successivo se ne contano 228mila, ossia 10mila persone in più (+4,5%, a fronte di una crescita complessiva dello 0,6%). Nella buona performance italiana pesano due fattori, il risparmio nazionale (+18,7%) e un aumento della capitalizzazione di mercato (+12,7%), mentre viene penalizzata dalla flessione del mercato immobiliare (-2,4%).
Nel mondo – continua il rapporto – ci sono in totale 15,4 milioni di paperoni, il 4,9% in più rispetto all’anno precedente, e la ricchezza totale stimata e detenuta da queste persone è di 58.700 miliardi di dollari. I dati sono stati ricavati attraverso interviste a 800 gestori di patrimoni e 5200 «grandi abbienti».
Inaspettatamente la quota di ricchezze concentrata nelle mani di pochi è andata progressivamente aumentando negli anni della crisi, subendo una lieve frenata solamente nel 2011: 39 milioni di dollari nel 2009, 42 nel 2010, 41 nel 2011, 46 nel 2012, 52 nel 2013 e 56 nel 2014. Addirittura risulta quadruplicata se si confronta con i dati del 1996. Secondo Andrea Falleni, vice presidente di Capogemini Italia, «se i modesti tassi di crescita attuali saranno mantenuti, questa cifra dovrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari nel 2025».
Il primato della ricchezza Hnwi spetta alla regione Asia-Pacifico, che ha registrato un aumento dello 9.9%, a fronte della scarsa performance degli Usa (+2,3%) e dell’Europa (+4,8%). Tale brusca accelerata, trainata da Cina e dal Giappone rispettivamente del 16% e dell’11%, ha permesso all’area asiatica di superare quella nordamericana anche in valori assoluti, sia in termini di patrimoni detenuti (17,4 miliardi di dollari dell’Asia-Pacifico contro i 16,8 del nord America e i 13,6 dell’Europa) sia in termini di popolazione che detiene la ricchezza (5,1 nell’Asia-Pacifico, 4,8 nel nord America, 4,2 in Europa).
Calano i super ricchi in America Latina (-8% dei milionari e 6% dei patrimoni) a causa delle due crisi in Brasile e Messico.
Nel 2015 solo un terzo della ricchezza totale Hnwi è stata affidata a società di gestione patrimoniale, mentre il 35% è stata di natura liquida, depositata su conti bancari o in forma di contanti.
Cresce nel mondo la richiesta di servizi digitale. Nel 2015 c’è stato un aumento del 20% di richiesta di digitalizzazione della finanza. «Le aziende di maggior successo», conclude il rapporto, «saranno quelle in grado di innovarsi e convertirsi alle interazioni digitali».