«Mi è stato raccontato che le persone che non possono pagare vengono consegnate a degli egiziani che le uccidono per prelevarne gli organi e rivederli in Egitto per una somma di 15mila dollari. Gli egiziani vengono attrezzati per espiantare l’organo e trasportarlo in borse termiche». A raccontare il traffico di esseri umani che viaggia sui binari dell’orrore, è un pentito, il primo del network internazionale che lucra sulla disperazione dei popoli in fuga dall’Africa.
È un collaboratore di giustizia, un eritreo arrestato nel 2014. L’uomo collabora con gli investigatori della Dda di Palermo che dalle prime luci dell’alba hanno condotto una vasta operazione in tutta Italia, arrestando 38 persone che fanno parte di un’organizzazione criminale.
Durante l’operazione, denominata Glauco 3, è stata individuata a Roma – lo scorso 13 giugno – la centrale delle transazioni in un esercizio commerciale dove sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre a un libro mastro riportante nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento.
Le indagini hanno avuto una svolta grazie alle dichiarazioni del pentito, che ha fornito un quadro a livello internazionale della rete criminale. L’organizzazione transnazionale sarebbe composta da 25 eritrei, 12 etiopi e un italiano. Le attività del network interesserebbero oltre che le basi operative del Nord Africa, anche Agrigento, Palermo e Roma, ma anche altri Paesi europei.