Fallita la raccolta firme per i referendum abrogativi dell’Italicum – solo 420mila firme – per la Buona scuola è stata raggiunta quota 2 milioni, secondo quanto comunicano oggi i promotori del comitato referendario contro 4 punti della legge 107. C’è cautela, però, perché si tratta di verificare firma per firma e allora è stato deciso di posticipare la consegna in Cassazione, prevista per oggi, 5 luglio.
«Una parte dei moduli arrivati al comitato nazionale – si legge nel comunicato stampa rilasciato dai promotori – presenta degli errori formali, quali la non certificazione o la mancata autenticazione». Da qui, la decisione di rimandare la consegna in Cassazione e di portare avanti per ancora una settimana la raccolta firme.
I 4 quesiti referendari contro quella che i promotori hanno definito la “cattiva scuola” di Renzi propongono l’abrogazione dei finanziamenti privati alle singole scuole, la chiamata diretta da parte del dirigente dei docenti in sede e le norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro, oltre alle norme che danno potere al dirigente scolastico di scegliere i docenti da premiare economicamente.
Sboccerà la primavera politica nata in aprile? Intanto, come la Buona Scuola, anche il Jobs Act va avanti.
Pochi giorni fa sono state consegnate in Cassazione oltre tre milioni di firme raccolte dalla Cgil per i tre quesiti che abrogano due punti fondamentali del Jobs Act e propongono una legge d’iniziativa popolare in materia dei diritti del lavoro e dei lavoratori.
Oggi, 5 luglio, dovevano essere consegnate le firme in Cassazione. Ma i promotori devono fare più verifiche e intanto continua per una settimana la mobilitazione