Emmanuel Chidi Namdi è morto. Fuggito da una Nigeria insanguinata e tetra, Emmanuel deve aver pensato che l’Italia fosse un approdo. Se non sicuro almeno più sicuro di quella sua nazione di violenza e sangue. Emmanuel invece in Italia è morto di quella morte di carne e botte da cui pensava di essere scappato. È morto perché ha difeso la compagna dal vomito di insulti di un bieco xenofobo da stadio, un cretino prototipo del cretino medio che di questi tempi trova troppo spazio.
ITALIANO UCCIDE NEGRO. Sarebbe da titolare così. Se avessimo il fegato di ribellarci di fronte a questa merda travestita da politica dovremmo prendere il cadavere di Emmanuel e lasciarlo sul tavolo del salotto di Salvini. Per vedere la faccia che fa mentre guarda il risultato di una vigliaccheria che hai concimato e ora comincia a tornargli in bocca.
Sarebbe da ascoltare cosa ne pensano questi quattro cenci da stadio che riversano la propria vigliaccheria in un odio troppo facile per non essere codardo. Sarebbe da chiedere agli italiani di razza italiana se davvero non disconoscono la violenza dei loro integralisti. ITALIANI PRENDETE LE DISTANZE DALL’INTEGRALISMO ITALICO. Ecco, sarebbe da titolare così.
La colpa di Emmanuel, morto pestato, è stata di aver voluto difendere la compagna chiamata “scimmia” da un piccolo razzista che giocava a fare l’ultrà. Che schifo questi negri che non ci stanno a fare i negri.
Buon giovedì.