Arrestato l'immobiliarista romano che nel 2006 aveva tentato di scalare Rcs. L'accusa: fatture false per circa un milione di euro. Quaranta perquisizioni in tre regioni e dieci indagati

L’esperienza a volte non insegna nulla. Di nuovo il carcere per Stefano Ricucci, l’immobiliarista romano salito all’onore delle cronache nel 2006 per la fallita scalata a Rcs e finito a Regina Coeli per tre mesi. Il costruttore che aveva iniziato la sua attività lavorativa come odontotecnico – esercitava a Zagarolo – famoso per il matrimonio con Anna Falchi e per quella frase sui “furbetti del quartierino”, che divenne una sorta di categoria dell’imprenditoria “allegra” italiana, è stato arrestato questa mattina dagli uomini della Guardia di Finanza di Roma su ordinanza del Gip di Roma. Il motivo: fatture false. Insieme a lui, arrestato Mirko Coppola. L’accusa per entrambi è quella di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Stefano Ricucci avrebbe prodotto fatture false per circa un milione di euro per poter avere una liquidità finanziaria. L’inchiesta della Polizia Tributaria – si legge nelle note d’agenzia – riguarda una decina di persone e fra gli indagati c’è anche Nicola Russo, un magistrato del Consiglio di Stato, nonché componente della Commissione tributaria regionale. Secondo l’indagine della Procura di Roma, a quanto riferisce l’Ansa,  è “altamente probabile” che il magistrato sia «stato indebitamente retribuito da Ricucci» in cambio di notizie relative a decisioni della Commissione che riguardavano una società del Gruppo Magiste, dietro la quale c’è appunto l’immobiliarista romano. Ed è proprio dal fallimento di questa società che è scaturita l’indagine che ha portato questa mattina a 40 perquisizioni tra Lazio, Lombardia e Campania, con impegnati 170 finanzieri.