Che sono quindi realtà, pubblicato prima il decreto-ponte con la firma di Matteo Renzi sulla Gazzetta Ufficiale e pubblicato poi il formulario, con la firma di Angelino Alfano, sul sito del ministero. I formulari sono anche stati recapitati ai segretari dei comuni con apposita circolare, in cui si ricorda però, che tutto è provvisorio, in attesa dei decreti delegati definitivi che il ministero della Giustizia dovrà licenziare entro dicembre: il governo ha infatti sei mesi, dall’approvazione del 20 maggio 2016, per chiudere definitivamente la partita. Il Movimento Lgbt, però, può quindi respirare, e concentrarsi sul controllo dell’attività dei comuni e sulla prossima battaglia, soprattutto: sul matrimonio egualitario. Come detto da chi non ha applaudito per delle unioni civili senza adozione, quindi al ribasso, e però anche da chi della legge approvata dal Parlamento si è mostrato entusiasta, sempre.
.@DarioBallini Anche io ho pianto,ma ora asciugati le lacrime e dai un bacio a tuo padre da parte mia #unionicivili https://t.co/byMtm2abj8
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) 29 luglio 2016
Tipo Aurelio Mancuso, che oggi, festeggiando il formulario, su facebook scrive: «Rimane il grande dispiacere per le stepchild adoption, e personalmente penso che ora bisogni mirare direttamente a una vera riforma della legge sulle adozioni», ma «ora il testimone passa al nuovo movimento lgbt che dovrà impegnarsi per il matrimonio egualitario e le norme anti omofobia». Norme, quelle sull’omofobia, che sono ferme in parlamento da mille giorni. Il formulario pubblicato da Alfano, è molto burocratico, ma è pronto all’uso. Dà una serie di moduli e verbali da leggere e siglare, perché così saranno le unioni senza rito – un rito che vivrà di festeggiamenti e non di domande emozionanti. Ma insomma, le unioni civili ci sono, e questo conta.