Hebe de Bonafini lo aveva detto: se annullate l'ordine di cattura lunedì verrò a testimoniare. E il giudice Marcelo Martinez de Giorgi ha annullato il mandato: «C'è un fuoco che non si è spento», commenta la madre de Plaza de Mayo

Circondata dal cordone umano che ha impedito alla polizia argentino di arrestarla, Hebe de Bonafini, la presidente delle Madres de Plaza de Mayo lo aveva detto: se annullate l’ordine di cattura lunedì verrò a testimoniare. E il giudice Marcelo Martinez de Giorgi ha reso noto di aver annullato il mandato.

Hebe de Bonafini, 87 anni, madre di due giovani scomparsi durante la dittatura militare di Videla, si è vista recapitare un mandato d’arresto perché si è rifiutata di testimoniare in tribunale nell’ambito di un’inchiesta per malversazione: appropriazione indebita di fondi pubblici per la costruzione di case popolari. Quando giovedì 4 agosto, il giudice ha ordinato il suo arresto un cordone umano di sostenitori ha impedito alla polizia di raggiungere Plaza de Mayo.

In queste ore Hebe non ha risparmiato né la giustizia argentina, né il governo, denunciando che la motivazione di questo processo è politica. «Hebe non è ribelle, è la ribellione stessa», dice la gente in Plaza de Mayo. In questo breve reportage di Estanislao Santos, circondata dai sostenitori, dice: «Vedo tutto questo e vedo tanti ragazzi… vedo i miei figli, vedo che quello che loro volevano c’è, c’è un fuoco che non si è spento». Lunedì Hebe sarà in tribunale per testimoniare.