Tempi duri per Donald Trump. Qualcosa comincia a scricchiolare in modo evidente nella campagna del candidato republicano alla presidenza Usa. Dopo l’endorsement dell’ispettore Callaghan-Clint Eastwood e quello meno gradito, forse, del leader dei nazisti americani Rocky Suhayda, adesso dall’interno del suo partito arrivano bordate di critiche. Per nulla piacevoli. «Sarebbe il presidente più pericoloso della storia americana», scrivono 50 funzionari di politica estera e della sicurezza nazionale. Per quale motivo? Per la sua inesperienza sia in affari internazionali che interni e per il suo temperamento, non proprio diplomatico, diciamo. Nella lettera si fa riferimento proprio all’«ignoranza allarmante» di Trump. Pubblicata sul New York Times e sottoscritta da funzionari della amministrazione George W.Bush la lettera sottolinea che Trump per la sua incompetenza e per la mancanza di «carattere, valori e esperienza» potrebbe «mettere a rischio il nostro Paese, la sicurezza nazionale e il benessere». Già un’altra lettera a marzo, firmata da influenti nomi della diplomazia americana aveva acceso il riflettore sulle effettive capacità del miliardario americano. Adesso, mentre il candidato repubblicano strizza l’occhio a Putin (nella foto un graffiti in Lituania con un bacio tra i due), arriva quest’altra lettera, firmata da super esperti della sicurezza, come l’ex direttore della Cia Michael Hayden, gli ex segretari alla Sicurezza interna Michael Chertoff e Tom Ridge, gli ex rappresentanti per il commercio Carla Hills e Robert Zoellick, ex funzionari del dipartimento di Stato come Eliot Cohen e Philip Zelikow.
L’ultima stoccata poi al piano “egualitario” di Trump – “meno tasse per tutti”, arriva dalla sua avversaria Hillary. Il piano di Donald Trump «concede sgravi fiscali alle grandi aziende e ai ricchi. E non aiuta l’economia», ha detto la candidata democratica. Hillary Clinton boccia la ricetta di Trump per il rilancio economico. «Vuole liberarsi delle regole per Wall Street. Vuole eliminare il Consumer Protection Bureau che ha consentito agli americani di risparmiare miliardi di dollari» mette in evidenza Hillary, precisando che i «ricchi devono pagare il giusto di tasse per favorire il cambiamento».