«Non abbiamo bisogno di lacrime o di qualcuno che empatizzi con noi, nemmeno di preghiere: abbiamo disperatamente bisogno di una zona libera dai bombardamenti nella zona orientale di Aleppo per fermare gli attacchi e far sì che l'azione internazionale assicuri che Aleppo non venga di nuovo ridotta in stato di assedio».
180 minuti sono sufficienti per riuscire a salvarsi da un bombardamento aereo? La Russia sospenderà i bombardamenti aerei su Aleppo per tre ore al giorno. «Per garantire ai convogli di aiuti umanitari di entrare in città abbiamo deciso di interrompere le ostilità (bombardamenti aerei e colpi di artiglieria) tra le 11.00 e le 13.00 ora locale» ha dichiarato ai giornalisti Sergei Rudosky ufficiale dello stato maggiore russo. Tre ore che però, per una città che quotidianamente viene rasa al suolo dalla guerra civile, non sono abbastanza per permettere di prestare aiuto ai civili colpiti dagli attacchi e di recuperare le vittime.
A giudicare insufficiente la misura proposta dai russi sono le stesse Nazioni Unite: «tre ore non sono un tempo nemmeno lontanamente vicino a quello necessario ad aiutare dei civili intrappolati sotto le macerie». «In una situazione del genere – ha spiegato Stephen O’Brien l’alto ufficiale Onu che si occupa dei organizzare gli aiuti – servono almeno due vie d’accesso alla città (i russi hanno garantito una strada nell’area più a nord) e circa 48 ore di stop alle ostilità per permettere ai camion di entrare».
La situazione è ancora più drammatica se si considera che negli ultimi 4 giorni sono 2 milioni le persone che ad Aleppo sono rimaste senza acqua corrente, aumentando il rischio di ulteriori tragedie umanitarie in una città già devastata. I medici che sono rimasti ad Aleppo sono circa 35, 15 dei quali hanno scritto una lettera al presidente Obama chiedendo un suo diretto intervento per sbloccare la situazione ed evitare che le persone rimangano nuovamente intrappolate in città:
«Non abbiamo bisogno di lacrime o di qualcuno che empatizzi con noi, nemmeno di preghiere: abbiamo disperatamente bisogno di una zona libera dai bombardamenti nella zona orientale di Aleppo per fermare gli attacchi e far sì che l’azione internazionale assicuri che Aleppo non venga di nuovo ridotta in stato di assedio».