Dove ci sta un pacco di cocaina ci sta anche un uomo, devono aver pensato gli aguzzini che hanno chiesto 900 euro al giovane afghano per incastrarlo sotto un camion diretto verso l’Italia. I disperati viaggiano anche così, in questa Europa che inneggia a Spinelli (a proposito: la Merkel che omaggia un comunista marxista accompagnata da un italiano e un francese sarà la barzelletta cult dell’estate): qui si viaggia appallottolati su una carretta del mare oppure contorti sotto un rimorchio in autostrada.
È la nuova linea FAV, Forestieri ad Alta Velocità che partono dall’Afghanistan per la Turchia, Grecia, Italia, Francia e poi per i Paesi verso nord. Mentre i ricchi bucano le montagne per far correre le merci ai poveri di questo mondo basta qualche laccio ben assestato per percorrere strade internazionali.
«È stato duro viaggiare così a lungo, 22 ore, senza cibo né acqua, senza dormire. – ha raccontato un diciottenne scoperto ieri a nei pressi di Terni in una piazzola di sosta, secondo caso in poche ore – Sono fuggito da Kabul dieci mesi fa, ho attraversato l’Iran, la Turchia, spesso viaggiando a piedi. Ho contattato e pagato una persona, sono rimasto legato sotto al tir anche durante il viaggio verso l’Italia, ho pagato per questo 900 euro».
C’è da dire che la storia ha tutto il pelo per essere una sofferenza ben notiziabile come al solito. Pensa che disperazione a viaggiare così, eh, ci si dice dandosi di gomito. Ma il giovane insaccato ieri ha aggiunto un particolare: «Quello che ho vissuto nella mia vita – ha detto – è stato molto più pericoloso di questo viaggio, in Afghanistan c’è la guerra civile e vorrei imparare il francese e ottenere documenti francesi. Voglio una vita sicura, in un mondo senza pericoli».
E come al solito bastano due parole sui Paesi da cui scappano per avere la netta sensazione di continuare a rabbrividire per le notizie sbagliate. O no?
Buon mercoledì.