Siamo a Kimbulapitiya, a 38 chilometri da Colombo, la capitale dello Sri Lanka. Quello che si vede nelle foto è l’interno di una fabbrica di fuochi d’artificio e petardi che verranno usati per celebrare a metà aprile l’arrivo delle stagioni calde, un evento che nell’isoletta dell’Oceano Indiano e nella cultura popolare singalese e tamil ha lo stesso risalto e la stessa importanza del nostro Capodanno. In questo periodo dell’anno infatti i fuochi d’artificio vengono fatti scoppiare in segno di buon auspicio, in quanto rappresentano metaforicamente il passaggio astrale in cui si crede che il sole attraversi l’ultimo segno zodiacale, quello dei pesci, per entrare nella costellazione del primo, l’ariete.
Le fabbriche locali che producono petardi e di fuochi d’artificio stanno affrontando la dura concorrenza delle aziende che straniere, come quelle cinesi, che importano nel paese materiali pirotecnici prodotti all’estero a prezzi più competitivi, ma soprattutto che presentano maggiori varietà per giochi di luci ed effetti sonori.
I festeggiamenti per l’inizio di questo nuovo anno astrale, chiamati in singalese Sinhala Avurudu e in tamil Siththirai, riescono a unire le diverse etnie presenti in Sri Lanka e diventano un momento di celebrazione collettiva che letteralmente invade ogni aspetto delle normali attività quotidiane. Ma i fuochi d’artificio non vengono utilizzati solo per celebrare il capodanno cingalese, ma anche altre festività, dal Natale ai matrimoni, e addirittura per allontanare dai villaggi gli animali selvatici.
[caption id="attachment_87277" align="aligncenter" width="1024"] Foto di M.A.PUSHPA KUMARA, Epa Ansa[/caption]
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[caption id="attachment_87280" align="aligncenter" width="1024"] Foto sono di M.A.PUSHPA KUMARA, Epa Ansa[/caption]
[caption id="attachment_87281" align="aligncenter" width="534"] Foto di M.A.PUSHPA KUMARA, Epa Ansa[/caption]
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[caption id="attachment_87299" align="aligncenter" width="1024"] Foto di M.A.PUSHPA KUMARA, Epa Ansa[/caption]
Gallery a cura di Monica Di Brigida
Siamo a Kimbulapitiya, a 38 chilometri da Colombo, la capitale dello Sri Lanka. Quello che si vede nelle foto è l’interno di una fabbrica di fuochi d’artificio e petardi che verranno usati per celebrare a metà aprile l’arrivo delle stagioni calde, un evento che nell’isoletta dell’Oceano Indiano e nella cultura popolare singalese e tamil ha lo stesso risalto e la stessa importanza del nostro Capodanno. In questo periodo dell’anno infatti i fuochi d’artificio vengono fatti scoppiare in segno di buon auspicio, in quanto rappresentano metaforicamente il passaggio astrale in cui si crede che il sole attraversi l’ultimo segno zodiacale, quello dei pesci, per entrare nella costellazione del primo, l’ariete.
Le fabbriche locali che producono petardi e di fuochi d’artificio stanno affrontando la dura concorrenza delle aziende che straniere, come quelle cinesi, che importano nel paese materiali pirotecnici prodotti all’estero a prezzi più competitivi, ma soprattutto che presentano maggiori varietà per giochi di luci ed effetti sonori.
I festeggiamenti per l’inizio di questo nuovo anno astrale, chiamati in singalese Sinhala Avurudu e in tamil Siththirai, riescono a unire le diverse etnie presenti in Sri Lanka e diventano un momento di celebrazione collettiva che letteralmente invade ogni aspetto delle normali attività quotidiane. Ma i fuochi d’artificio non vengono utilizzati solo per celebrare il capodanno cingalese, ma anche altre festività, dal Natale ai matrimoni, e addirittura per allontanare dai villaggi gli animali selvatici.