È così sarà una Leopolda aggressiva, quella che da venerdì andrà in scena a Firenze. Un po’ come al solito, dunque, in barba alla tregua. Sempre, ovviamente, pensando al referendum: «Lavoreremo sulle riforme costituzionali», dice ancora Renzi, «andando a smentire - una per una - tutte le bufale di questi mesi. Mostreremo come questa riforma può davvero cambiare la vita degli italiani».I telegiornali propinano le immagini dei luoghi terremotati e la faccia di Renzi. Anche il terremoto vota "sì" al referendum costituzionale.
— Danilo (@dan_makoto80) 2 novembre 2016
Alla #Leopolda7 il viaggio sarà circolare: Matteo ad aprire e Matteo a chiudere. Una gioia #Richetti e #Renzi insieme. #bastaunsi — Francesca Giannì (@FrancescalGin) 2 novembre 2016
Aveva chiesto una tregua alle opposizioni per il terremoto, aveva chiesto di placare le polemiche e raffreddare il clima della campagna per il referendum costituzionale. Poi però è andato, con moglie al seguito, a Preci e nei luoghi del sisma e, oggi, ha annunciato che la Leopolda – settima edizione – sarà dedicata proprio al terremoto. «Non si può chiedere alle opposizioni di non fare polemiche, e poi prendersi la scena per farsi campagna elettorale», dicono così dalle opposizioni, tornate alla solita temperatura, dalla Lega ai 5 stelle. «Renzi non speculi sulla pelle dei terremotati», dice Calderoli. «Quella di Renzi è una pantomima», aggiunge Loredana De Petris di Sinistra italiana, «fatta peraltro solo per ottenere dalla Ue margini di spesa da usare poi per misure propagandistiche».
«Sarà un’edizione speciale e credo particolarmente ricca di emozioni», dice però Renzi, incurante. «Venerdì sera», spiega presentando l’appuntamento del weekend, «discuteremo soprattutto di terremoto, protezione civile, terzo settore, leggi sociali, volontariato. Lo faremo a qualche giorno di distanza dal terremoto e a cinquant’anni dall’Alluvione di Firenze. Chiuderemo i lavori con una bella spaghettata all’amatriciana di solidarietà». Non solo. «Sabato mattina i nostri ormai consueti tavoli di lavoro saranno aperti al contributo di tutti, sugli argomenti più vari», nel pomeriggio, invece, «apriremo i lavori con un intervento di un caro amico della Stazione Leopolda Brunello Cucinelli che ci racconterà il suo progetto per Norcia, luogo dello spirito». Ancora terremoto, dunque, con Cucinelli che ha annunciato di volersi impegnare in prima persona per la ricostruzione del monastero benedettino distrutto.
I telegiornali propinano le immagini dei luoghi terremotati e la faccia di Renzi. Anche il terremoto vota “sì” al referendum costituzionale.
— Danilo (@dan_makoto80) 2 novembre 2016
È così sarà una Leopolda aggressiva, quella che da venerdì andrà in scena a Firenze. Un po’ come al solito, dunque, in barba alla tregua. Sempre, ovviamente, pensando al referendum: «Lavoreremo sulle riforme costituzionali», dice ancora Renzi, «andando a smentire – una per una – tutte le bufale di questi mesi. Mostreremo come questa riforma può davvero cambiare la vita degli italiani».
Alla #Leopolda7 il viaggio sarà circolare: Matteo ad aprire e Matteo a chiudere. Una gioia #Richetti e #Renzi insieme. #bastaunsi
— Francesca Giannì (@FrancescalGin) 2 novembre 2016