Mentre oggi il mondo mena schiaffi sulle elezioni americane c'è una storia minima che mi è passata sulla scrivania. Ed è una storia minima che contiene tutti gli ingredienti del mito: la sfida, il nemico e la vittoria. La sfida è una maratona e la maratona di New York è un traguardo di quelli che profumano. Leonardo Cenci, 44 anni suonati, è partito da Perugia dopo mesi di allenamento vero gli USA. Si è portato il passaporto, la voglia di correre, la sua attitudine al non arrendersi e la sua malattia: un cancro in progressione che non poteva certo lasciarsi a casa. «Tutto pronto e tutto vero!… Sarò il primo italiano - ha scritto sul suo profilo Facebook prima della partenza - ed il secondo di sempre ad affrontare una maratona con il cancro, e per me solo questo, è già motivo di orgoglio per rappresentare l’Italia, l’Umbria, e la mia amata Perugia ma la cosa che mi gratifica di più, è di poter essere preso come esempio, e dimostrare al mondo che nonostante il cancro si può!!!… E SI DEVE! AVANTI TUTTA». Ha tagliato il traguardo in 4 ore 27 minuti e 57 secondi. Non importa in che posizione. Si vince quando ci si scrolla di dosso i limiti che ti affibbiano gli altri. Si è rivoluzionari quando si smette di avere paura di ciò che non si conosce ma piuttosto si corre ad abbracciarlo. Che bella corsa, che bella pagina, Leonardo. Buon mercoledì.

Mentre oggi il mondo mena schiaffi sulle elezioni americane c’è una storia minima che mi è passata sulla scrivania. Ed è una storia minima che contiene tutti gli ingredienti del mito: la sfida, il nemico e la vittoria.

La sfida è una maratona e la maratona di New York è un traguardo di quelli che profumano. Leonardo Cenci, 44 anni suonati, è partito da Perugia dopo mesi di allenamento vero gli USA. Si è portato il passaporto, la voglia di correre, la sua attitudine al non arrendersi e la sua malattia: un cancro in progressione che non poteva certo lasciarsi a casa.

«Tutto pronto e tutto vero!… Sarò il primo italiano – ha scritto sul suo profilo Facebook prima della partenza – ed il secondo di sempre ad affrontare una maratona con il cancro, e per me solo questo, è già motivo di orgoglio per rappresentare l’Italia, l’Umbria, e la mia amata Perugia ma la cosa che mi gratifica di più, è di poter essere preso come esempio, e dimostrare al mondo che nonostante il cancro si può!!!… E SI DEVE! AVANTI TUTTA».

Ha tagliato il traguardo in 4 ore 27 minuti e 57 secondi. Non importa in che posizione. Si vince quando ci si scrolla di dosso i limiti che ti affibbiano gli altri. Si è rivoluzionari quando si smette di avere paura di ciò che non si conosce ma piuttosto si corre ad abbracciarlo.

Che bella corsa, che bella pagina, Leonardo.

Buon mercoledì.