Domenica si vota in Austria, l'appello in tedesco di una donna sopravvissuta all'Olocausto che dice «Sono le mie ultime elezioni, ma quel che sento mi spaventa» fa tre milioni di visualizzazioni in pochi giorni

Il 4 dicembre non si vota solo per il referendum costituzionale: gli austriaci dovranno decidere se eleggere un estremista di destra, Norbert Hofer, candidato del FpO (partito austriaco della libertà) alla guida dello Stato. Sarebbe la prima volta dal Dopoguerra in Europa. E non sarebbe un bel vedere.

Come si ricorderà, l’Austria torna alle urne dopo che l’ambientalista Alexander Val Der Bellen aveva vinto di un soffio (30mila voti) e la destra aveva fatto appello per irregolarità formali nel voto postale. Che erano state accettate dalla commissione elettorale. Dopo sei mesi si torna alle urne e i sondaggi parlano di un nuovo testa a testa con i due rivali che duellano su islamofobia, immigrazione ed Europa. Con Hofer che cerca di ammorbidire la sua immagine e promette che non ci sarà nessuna uscita dall’Unione europea, se questa farà le concessioni necessarie.

A fare notizia, in questo contesto, è un video postato sulla pagina Facebook da Van Der Bellen e visto da più di tre milioni di persone in pochi giorni. I numeri sono alti perché il video è in tedesco, senza sottotitoli – le versioni postate su YouTube hanno i sottotitoli, ma il dato riguarda solo l’originale. Si tratta della video-testimonianza di una donna di cui sappiamo solo il nome, Gertrude, 89enne deportata ad Auschwitz assieme a tutta la famiglia (nella foto) quando aveva 16 anni. È lei, al centro, l’unica sopravvissuta.
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Seduta a un tavolo, come vedete qui sotto, Gertrude dice cose semplici quanto vere: «Gli insulti nei confronti degli altri, la denigrazione, è ciò che più mi disturba…la mancanza di rispetto e la volontà di tirare fuori dalla gente, da un popolo, gli aspetti peggiori. Quando fecero pulire le strade agli ebrei, la gente di Vienna, uomini e donne, stava li a guardare, indicava e rideva. Oggi cercano di farlo di nuovo (quelli del FpO, ndr) e la cosa è dolorosa e mi spaventa».

Poi Gertrude fa riferimento a un discorso del leader del partito di Hofer, Heinz-Christian Strache, che a fine ottobre ha parlato della «politica criminale di Merkel sull’immigrazione che porterà nel medio termine alla guerra civile». «Quando ha detto quelle parole mi è corso un brivido lungo la schiena, quelle parole non dovrebbero nemmeno essere usate, pensate. Ho sperimentato una guerra civile quando avevo sette anni, è la prima volta che ho visto cadaveri, purtroppo non l’ultima. E non li ho mai dimenticati».

Il partito di Hofer è passato attraverso molte mutazioni, ma è stato fondato nel 1955 da Adolf Reinthaller, ex ministro dell’Agricoltura nazista ed è parte di una tradizione pan Germanica che con l’avvento del nazismo viene di fatto assorbita dal campo nazionalsocialista austriaco – e nel dopoguerra viene messo sotto accusa per collaborazionismo. Negli anni 90, sotto la guida di Jorg Haider, raggiunge percentuali sopra il 20%, per poi crollare attorno al 10% negli anni 2000 – negli 80 era al 5%. Con l’ondata populista di questi anni, l’FpO ha ripreso a crescere tornando attorno al 20% e arrivando al ballottaggio dello scorso maggio con il candidato più votato. Oltre al tema del nazionalismo, del ritorno alla sovranità nazionale e alla fine della cessione dei poteri, la destra nazionale utilizza spesso anche un altro degli argomenti tipici del populismo di questi anni: il rancore contro i burocrati di Bruxelles servi delle banche e delle multinazionali.

«Credo che quando si va a votare non serve solo pensare: “Questo ha detto una frase che mi piace» ma riflettere su cosa farà con il potere e come i cambiamenti che porterà avranno effetto sul futuro. Questa è la mia ultima elezione, non c’è gran futuro per me, ma i giovani dovrebbero riflettere su cosa votare». C’è da sperare che i giovani austriaci vedano tutti questo video. Quanto a Gertrude, saputo del successo ottenuto online si è detta «piacevolmente sorpresa che le parole di una vecchia signora siano state prese sul serio».

Il video sottotitolato in inglese