"Questa riforma fa solo gli interessi di Renzi" dice Moni Ovadia che, con Massimo Carlotto e Citto Maselli e Furio Colombo, ha varato un appello firmato da moltissimi esponenti del mondo della cultura

«Sono sempre più convinto che sia necessario come non mai votare no a questo referendum. La nostra Costituzione è il frutto delle lotte partigiane e del grande fronte antifascista che si creò nel nostro Paese. Quello che questo governo sta tentando di fare con questa cosiddetta “riforma” è in realtà un vero stravolgimento della nostra Carta, anche nei suoi principi generali. Il vero cambiamento sarebbe invece oggi dare finalmente piena applicazione ai dettati costituzionali garantendo a tutti il diritto al lavoro, alla conoscenza, alla cultura», dice a left il regista Citto Maselli che insieme a Moni Ovadia, Massimo Carlotto, Furio Colombo e altri stilato un manifesto della cultura per il no alla riforma Renzi firmato da moltissime personalità del mondo dello dello spettacolo, della letteratura, dell’università.
«Voto no al referendum perché  la riforma Renzi perché questo questo governo non legittimato dal voto popolare e  per questo non può cambiare la carta fondamentale della Repubblica, al più può fare gestione amministrativa ordinaria», dichiara Moni Ovadia. «Voto no –  dice l’attore, autore e regista -perché questa revisione non è nell’interesse dei cittadini ma fa solo l’interesse del presidente del Consiglio». Tanto da invalidare anche la carta dei valori del Pd. «Basta rileggere il terzo comma della carta del 2008 laddove diceva di rispettare la Costituzione e di difenderla dai cambiamenti a colpi di maggioranza», ci fa osservare Ovadia.  E in effetti così recita la carta d’intenti del Pd:  «La Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista, è il documento fondamentale dal quale prendiamo le mosse. La Costituzione non è una semplice raccolta di norme: oggi non meno di ieri è la decisione fondamentale assunta dal popolo italiano sul come e sul perché vivere insieme. La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercè della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri». Ipse dixit il Partito democratico che nel 2008 dichiarava anche come propria missione «ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale. La Costituzione può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise, coerenti con i princìpi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga maggioranza dal referendum del 2006».
no-steinbergL’APPELLO: « Ci ono molte le ragioni per cui votare no alla riforma costituzional Renzi Boschi, siamo scrittori, docenti, registi, autori, attori, artisti, scenografi, direttori della fotografia, produttori, musicisti, giornalisti, ricercatori, operatori culturali. Abbiamo storie personali e percorsi diversi, ma tutti ci siamo ritrovati concordi nel ritenere giusto e responsabile che i lavoratori della cultura, dell’informazione e della conoscenza si schierino apertamente nel merito del referendum sulla cosiddetta «riforma» costituzionale. Poiché siamo convinti del ruolo determinante della cultura e della conoscenza per combattere la rassegnazione e l’antipolitica, per la costruzione di una democrazia vera basata sulla partecipazione e non sull’esclusione, per una vera riforma delle Stato e delle sue istituzioni il cui compito è quello di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che … impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese», poiché siamo convinti di tutto questo sentiamo in pieno l’importanza di un nostro impegno diretto nella battaglia per impedire questo devastante tentativo di stravolgimento della nostra Costituzione. Noi firmatari di questo «appello» votiamo no e chiediamo di votare no per ridare speranza in un futuro diverso, per opporre il «nostro» cambiamento alla loro «restaurazione» antidemocratica. Dopo una serie di leggi che hanno demolito i nostri diritti fondamentali – dal «jobs act» alla «buona scuola» alla riforma della Rai – con questa «deforma» costituzionale si tenta di demolire i principi fondamentali per i quali abbiamo sempre lottato e che sono alla base della nostra democrazia. Questa revisione costituzionale è stata fatta da un Governo in forza di una maggioranza ottenuta in base a una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte. Questa revisione ha diviso il paese in due mentre la Costituzione è e deve essere di tutti. Calamandrei disse durante i lavori preparatori della Carta: «Nel campo del potere costituente il governo non può avere alcuna iniziativa, neanche preparatoria». «Quando l’Assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del governo dovranno essere vuoti».Questa revisione costituzionale riduce il Senato ad un’assemblea non eletta dai cittadini ma composta da nominati dai partiti che godranno dell’immunità parlamentare; sottrae poteri alle Regioni per consegnarli al Governo; non ci sarà nessuna semplificazione ma la moltiplicazione dei procedimenti legislativi e la proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e nuovo Senato, tra Stato e Regioni; ridotte le autonomie locali e regionali, l’iniziativa legislativa passa decisamente dal Parlamento al Governo, contro il carattere parlamentare della nostra Costituzione.Il nostro orizzonte è invece l’attuazione piena della nostra Costituzione, il nostro cambiamento è la costruzione di una democrazia partecipativa nella quale i cittadini possano tornare ad essere protagonisti. Se vincerà il no, il 5 dicembre potrà essere per tutti un nuovo inizio.

Primi firmatari:
Citto Maselli (regista), Moni Ovadia (autore, regista, attore), Massimo Carlotto (scrittore), Furio Colombo (giornalista), Giancarlo Ruocco (fisico, Università La Sapienza)

Per inviare la propria adesione: [email protected]

Firmatari al 28 novembre 2016
Roberto Accornero (attore),Danilo Amione (critico e docente di cinema presso Istituti Universitari),Vitaliano Angelini (pittore, incisore),Nicasio Anzelmo (regista), Enzo Apicella (disegner, pittore, giornalista),Piero Arcangeli (compositore, etnomusicologo),Manuela Arcidiacono (attrice),Mino Argentieri (docente universitario, direttore “Cinema sessanta”),Tina Argiolas (docente e operatrice culturale),Lino Ariu (presidente Circolo del Cinema “Nuovo Pubblico” – Monserrato),Giorgio Arlorio (sceneggiatore),Marco Asunis, (presidente FICC Federazione Italiana Circoli del Cinema),Dorotea Ausenda (attrice),Tiziana Bagatella (attrice),Ugo Baistrocchi (funzionario Mibact e critico cinematografico),Jaures Baldeschi (direttore artistico del Circolo del Cinema “Angelo Azzurro” di Castelfiorentino-FI),Matteo Bartocci (giornalista, il manifesto),Michela Becchis (docente di storia dell’arte Università di Chieti),Aldo Beneduce (ISS),Giancarlo Bocchi (regista), Giuseppe Boy (attore), Maria Concetta Borgese (danzatrice coreografa),Marina Boscaino (docente, giornalista),Benedetta Buccellato (attrice-autrice teatrale),Memmo Buttinelli (docente di biologia Università La Sapienza),Luigi Cabras (operatore culturale C.S.C. Società Umanitaria – Cineteca Sarda-Cagliari),Paola Cabras (traduttrice e operatore culturale Sardinia Film Festival), Giuseppe Cacciatore (docente di Storia della filosofia, Univ. Federico II di Napoli),Maria Dolores Calabrò (operatrice culturale di Passaggi d’Autore – Intrecci Mediterranei – Sant’Antioco),Marino Canzoneri (presidente Arci Sardegna),Maria Caprasecca (operatrice culturale),Renato Caputo (docente Storia e Filosofia Unigramsci)Michela Caria (docente e operatrice culturale),Pino Caruso (attore), Luigi Cassandra (attore),Alberto Castellano (critico cinematografico),Kiki Casu (socia attivista del Cineclub Sassari, Ficc),Alessandro Cauli (operatore culturale), Valeria Cavalli (autrice),Renato Cecchetto (attore),Carlo Cerciello (regista, direttore del Teatro Elicantropo di Napoli),Barbara Chiesa (attrice), Lamberto Consani (attore), Michael Crisantemi (scrittore),  Bruno Crucitti (attore), Wasim Dahmash (docente di cultura araba Cagliari), Enzo De Camillis (regista e scenografo), Marco Dentici (scenografo),Marino Demata (presidente Assoc. Culturale Rive gauche – Arte cinema),Gerardo Di Cola (storico del doppiaggio), Pippo Di Marca (regista teatrale-attore), Angelo d’Orsi (docente di Storia del pensiero politico Università di Torino) Amedeo Fago (scenografo, regista), Matteo Fais (giornalista e scrittore), Maria Paola Fanni (docente e attivista culturale), Franca Farina (funzionaria archivista cineteca CSC), Simonetta Fasoli (dirigente scolastica Roma), Paolo Favilli (storico, Università di Genova), Gianni Ferrara ((professore emerito di diritto costituzionale Università la Sapienza di Roma), Marialuisa Fresi (docente linguistica italiana e operatrice culturale), Clara Gallini (antropologa), Gabriella Gallozzi (giornalista), Mario Gelardi (autore e regista teatrale, direttore del Nuovo Teatro Sanità di Napoli), Rosa Genovese (attrice), Salvatore Gioncardi (attore),Ignazio Gori (scrittore), Giovanni Greco (scrittore, regista teatrale),Gianni Guardigli (autore), Andrea Ilari (ricercatore CNR) Silvia Innocenzi (produttrice),Biagio Interi (docente, presidente Circolo “Albatros” di Chiaramonte Gulfi – Rg), Gianfranco Laccone (ricercatore agronomo), Franco La Magna (giornalista, storico e critico cinematografico), Mariano Lamberti (regista),Maria Lenti (poetessa), Guido Liguori (docente di Storia del pensiero politico, presidente della International Gramsci Society Italia ),Giorgio Lo Feudo (docente e operatore culturale),Gaja Lombardi Cenciarelli (scrittrice),Antonio Loru (presidente Circolo Amici del Cinema di Villacidro), Fabiomassimo Lozzi (regista),Gianni Lucini (scrittore e autore),Salvatore Maira (regista),Cecilia Mangini (regista),Fabio Marceddu (attore),Ivano Marescotti (attore),Umberto Marino (autore, regista),Claudio Marrucci (scrittore),Gabriele Martini (attore),Patrizia Masala (vice presidente FICC Federazione Italiana Circoli del Cinema), Sergio Massenti (attore),Giovanni Mazzetti (direttore Centro Studi e Iniziative per la redistribuzione del lavoro)Monica Mazzitelli (scrittrice e regista),Gianni Minà (giornalista),Giovanna Montella (docente di diritto pubblico La Sapienza),Lia Morandini (costumista),Raul Mordenti (docente Università Tor Vergata)Martina Mulas (operatrice culturale Società Umanitaria-Cineteca Sarda),Mattia Murgia (Associazione Notorius Università di Cagliari),Francesco Nicolosi Fazio (ingegnere, scrittore, giornalista),Dante Olianas (responsabile associazione Iscandula Cagliari),Ottavio Olita (giornalista e scrittore),Vincenzo Orsomarso (insegnante e scrittore),Marco Antonio Pani (regista),Vera Pegna (scrittrice),Giuditta Peliti (operatrice culturale),Massimo Pellegrinotti (operatore culturale Cineclub Roma),Stefano Petrucciani (docente di Filosofia politica, Università di Roma “La Sapienza”),Paolo Pietrangeli (musicista, regista)Peppeto Pilleri (operatore culturale Associazione Laboratorio Ventotto),Pina Rosa Piras (docente, Università Roma tre),Angelo Pizzuto (giornalista, critico teatrale),Giorgio Poidomani (operatore culturale),Alessandro Radovini (Presidente del Circolo Lumière di Trieste),Indiana Raffaelli (musicista),Elisabetta Randaccio (critico cinematografico e operatrice culturale), Gianluca Riggi (Teatro Furio Camillo),Anna Maria Rivera (antropologa, Università di Bari),Nino Russo (regista),Vincenzo Russo (musicista Scuola Popolare di musica Testaccio)Paola Sambo (attrice),Antonia Sani (docente, Scuola e Costituzione),Massimo Sani (regista),Enzo Saponara (attore),Giovanni Saulini (produttore),Nando Antonio Scanu (operatore culturale ed ecologista),Nando Scanu (fondatore Cineclub Sassari),Daniela Scarlatti (attrice),Angela Scarparo (scrittrice),Heidrun Schleef (sceneggiatrice),Massimo Spiga (traduttore, scrittore),Laura Stochino (docente e operatrice culturale),Stefania Tuzi (architetto, ricercatrice),Angelo Tantaro (direttore di Diari di Cineclub),Mara Vardaro (docente),Leonardo Varvaro (docente, Università della Tuscia),Alfonso Veneroso (attore),Antonio Veneziani (scrittore),Pasquale Voza (prof. Emerito Letteratura italiana – Università di Bari),Anita Zagaria (attrice),Chiara Zanini (freelance e critica cinematografica),Ann Zeuner (ricercatrice ISS),Giulia Zoppi (autrice),