“Per le nuove generazioni la bandiera rossa è il simbolo della Ferrari e non un riferimento politico; il Reno è un fiume non il confine di guerre spaventose; la lira è uno strumento musicale e non una divisa economica. L’Internazionale evoca il nerazzurro del calcio e non un futuro socialista e rivoluzionario (…). De Gasperi è il personaggio di una fiction di Rai Uno e Saragat potrebbe tranquillamente essere confuso con il terzino dell’Albinoleffe. Non è colpa loro, del resto, se i programmi di scuola al Dopoguerra, nei fatti, non ci sono mai arrivati”
“Un trentenne che legga il primo articolo della Costituzione paragonando la sua esperienza personale e professionale con quel testo, non può che prendere atto del fallimento del nobile obiettivo dei costituenti. Altro che fondata sul lavoro!”
“Se Christina Aguilera o Britney Spears o qualche altro coglione di Idolo Americano possono essere qualcosa, perché io no? Dov’è quel che mi spetta?”.
“Sarebbe bello se alla mia generazione venisse voglia di riscrivere la Costituzione. E di riscriverla ora. Qui e ora. Ora che sono vivi e lucidi personaggi di quel tempo là. Adesso vorrei riscrivere la Costituzione, con loro. E con i giovani della post-generazione. Quelli sospesi tra le fiction di De Gasperi e gli interventi contro la povertà degli U2.”
(stralci da “Tra De Gasperi e gli U2. I trentenni e il futuro”, di Matteo Renzi, Giunti Editore, 2006)
Anche no, dai.
Buon martedì.