«Non credo che l’Italia possa diventare l’origine di una nuova crisi dell’euro». Lo ha detto ieri, ai microfoni del secondo canale televisivo pubblico tedesco, Zdf, il Presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker.
Juncker non si è espresso soltanto in termini generali sul Belpaese. Ha anche detto che la crisi bancaria – soprattutto con riferimento al caso Mps – «non è irrisolvibile». «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutare le autorità italiane, in particolare il Governo», ha aggiunto.
Nel corso dell’intervista che è durata circa 20 minuti, il Presidente della Commissione europea è tornato anche a parlare del referendum costituzionale italiano, negando che il voto sia stato «un voto contro l’Europa». Juncker ha specificato che durante gli scorsi mesi l’ex Ministro del Consiglio italiano, Matteo Renzi, ha anche fatto campagna contro l’Ue. Motivo per il quale il voto «si può anche leggere come una bocciatura dell’euroscetticismo di Renzi».
Parlando della crisi migratoria, Juncker ha ammesso che le istituzioni non riescono a gestire propriamente il problema, ma che sono stati fatti dei «passi in avanti» – Juncker ha difeso l’accordo con la Turchia. Inoltre ha affermato che «non si possono lasciare da soli i governi di Italia e Grecia». Allo stesso modo, «non si può pensare che soltanto la Germania e la Svezia possano accogliere i rifugiati».
Interrogato rapidamente su alcuni scenari futuri, Juncker ha detto che si «vestirebbe a lutto nel caso Marine Le Pen dovesse vincere le elezioni presidenziali del 2017», in Francia. Inoltre ha fatto intendere che il TTIP «non è ancora» morto e sepolto.
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