La morte dell'ambasciatore, definita un atto terroristico da Mosca rischia di far saltare il riavvicinamento tra Ankara e Mosca sulla Siria - e non solo. Le due potenze hanno mediato tra le parti la resa di Aleppo e nelle ultime settimane avevano ricominciato a parlare dopo che diversi episodi avevano reso le relazioni difficilissime - la Turchia è schierata con i ribelli siriani e ne ha fatti passare a migliaia dalla sua frontiera. La miccia per il precipitare delle relazioni è stato l'abbattimento di un jet dell'aviazione russa da parte di un caccia turco sui cieli della Siria. Un accordo di riconciliazione è stato firmato all'inizio del 2016, Erdogan ha posto le sue scuse ai familiari e le cose stavano lentamente migliorando. [caption id="attachment_92092" align="aligncenter" width="1024"] (AP Photo/Burhan Ozbilici)[/caption] I ministri degli esteri della Russia, la Turchia e Iran hanno in programma di incontrarsi domani per discutere di Siria. La speranza è che lo facciano comunque.Gli Stati Uniti si sono affrettati a fare le condoglianze per la morte di Karlov: «Condanniamo questo atto di violenza, qualunque sia la sua fonte» ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby in un comunicato.#Turkey media have ID’d the assassin as a serving police officer - Mert Altintas. Now a member of #Ankara Police’s special operations unit. pic.twitter.com/4pzBTgr0vw
— Charles Lister (@Charles_Lister) 19 dicembre 2016
Aggiornamento 20 dicembre 2016
Il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan si sono sentiti al telefono a seguito dell'attentato concordando nel definire l'attentato: «un atto provocatorio». Il concetto è stato ribadito ulteriormente in un video messaggio di Erdogan dove ha aggiunto che chi vuole minare i rapporti fra Russia e Turchia «non ci riuscirà». Anche Vladimir Putin in un messaggio televisivo ha dichiarato che: «Indubbiamente si tratta di una provocazione che mira a disturbare e scardinare il processo di normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi e di pace in Siria». Un gruppo di investigatori russi arriverà a breve in Turchia per indagare sull'assassinio di Dmitry Peskov.Un poliziotto turco in servizio ha ucciso questa sera ad Ankara l’ambasciatore russo Andrey Gennadyevich Karlov. Il diplomatico partecipava all’inaugurazione di una mostra sponsorizzata dall’ambasciata e stava parlando quando l’uomo si è avvicinato e ha sparato gridando «Ricordate della Siria, ricordatevi di Aleppo. Se moriamo noi, morite anche voi». L’uomo è stato identificato: si tratta si Mert Altintas, membro delle forze speciali della polizia di Ankara.
#Turkey media have ID’d the assassin as a serving police officer – Mert Altintas. Now a member of #Ankara Police’s special operations unit. pic.twitter.com/4pzBTgr0vw
— Charles Lister (@Charles_Lister) 19 dicembre 2016
La morte dell’ambasciatore, definita un atto terroristico da Mosca rischia di far saltare il riavvicinamento tra Ankara e Mosca sulla Siria – e non solo. Le due potenze hanno mediato tra le parti la resa di Aleppo e nelle ultime settimane avevano ricominciato a parlare dopo che diversi episodi avevano reso le relazioni difficilissime – la Turchia è schierata con i ribelli siriani e ne ha fatti passare a migliaia dalla sua frontiera. La miccia per il precipitare delle relazioni è stato l’abbattimento di un jet dell’aviazione russa da parte di un caccia turco sui cieli della Siria. Un accordo di riconciliazione è stato firmato all’inizio del 2016, Erdogan ha posto le sue scuse ai familiari e le cose stavano lentamente migliorando.
I ministri degli esteri della Russia, la Turchia e Iran hanno in programma di incontrarsi domani per discutere di Siria. La speranza è che lo facciano comunque.Gli Stati Uniti si sono affrettati a fare le condoglianze per la morte di Karlov: «Condanniamo questo atto di violenza, qualunque sia la sua fonte» ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby in un comunicato.
Aggiornamento 20 dicembre 2016
Il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan si sono sentiti al telefono a seguito dell’attentato concordando nel definire l’attentato: «un atto provocatorio». Il concetto è stato ribadito ulteriormente in un video messaggio di Erdogan dove ha aggiunto che chi vuole minare i rapporti fra Russia e Turchia «non ci riuscirà».
Anche Vladimir Putin in un messaggio televisivo ha dichiarato che: «Indubbiamente si tratta di una provocazione che mira a disturbare e scardinare il processo di normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi e di pace in Siria».
Un gruppo di investigatori russi arriverà a breve in Turchia per indagare sull’assassinio di Dmitry Peskov.