Il suo punto di forza è il reddito universale, il suo slogan è “Far battere il cuore della Francia”. E saranno lui e la sua gauche totale a sfidare l’ex premier Manuel Valls alle primarie socialiste francesi di domenica prossima – 29 gennaio –. Al primo turno di ieri, i quasi due milioni di francesi che hanno votato hanno scelto Benoît Hamon, che ha superato tutti, Valls incluso. Benoît Hamon, che è uno dei capi della “fronda” contro la maggioranza di governo Hollande-Valls e le politiche di austerità, è risultato primo con oltre il 35%, mentre Valls si è fermato al 31% , l’ex ministro dell’Economia Arnaud Montebourg al 19%.
“Facciamo respirare la democrazia con un nuovo modello di sviluppo”: ecologia e lotta alla povertà.
Nella corsa all’Eliseo si aprono spiragli a sinistra tra i socialisti francesi, in vista del 23 aprile 2017, quando si terrà il primo turno delle presidenziali. È allora che si terrà la sfida soprattutto con i due candidati della destra: François Fillon per i repubblicani e Marine le Pen per il Fronte Nazionale. Alla sua sinistra, invece, troverà il candidato della sinistra radicale Jean Luc Melenchon e, più al centro e con un profilo da innovatore e outsider l’ex ministro dell’Economia di Manuel Valls, Emmanuel Macron.
La verità è che per adesso i sondaggi assegnano ben poche speranze ad Hamon o a Valls: sono quarti o quinti nelle intenzioni di voto. È pur vero che se dovesse spuntarla lui al secondo turno delle primarie, sarebbe una faccia relativamente nuova per i socialisti e potrebbe rimescolare un po’ le carte. Nella sfida tra lui e Valls, il terzo arrivato Montebuorg ha dato indicazione ai suoi di votare per il candidato di sinistra.
Nei sondaggi per le elezioni la sfida al momento è a tre, con Le Pen in testa al primo turno ma perdente al secondo, sia da Macron che da Fillon. La novità delle ultime rilevazioni è che il candidato outsider batterebbe, oltre alla candidata del Front National, anche quello del centrodestra. Al momento però, Macron ha come ostacolo quello di arrivare al secondo turno.
Chi è Benoît Hamon
È nato a Saint-Renan ma è cresciuto a Dakar, dove i suoi genitori si erano trasferiti per motivi di lavoro. Figlio di un ingegnere e di una segretaria, dopo il divorzio dei suoi genitori, Hamon lascia il Senegal e torna in Bretagna. Scopre la politica a 19 anni ed entra nella sezione giovanile del Partito Socialista.
Assistente parlamentare e poi collaboratore di Lionel Jospin, nel 1997 si candida alle elezioni legislative, ma non viene eletto; non per questo lascia la politica e prosegue dietro le quinte, come consigliere dell’allora ministro Martine Aubry.
Nel 2004 entra al Parlamento europeo per la Francia orientale, un anno dopo – e per due anni – è segretario nazionale del Partito Socialista. Nel 2009 si ricandida alle europee, ma senza essere eletto.
La sua esperienza di governo è da ministro delegato all’Economia sociale e solidale di Jean-Marc Ayrault, tra il 2012 e il 2014, ma è anche ministro del primo governo Valls, dell’Educazione nazionale, dell’Insegnamento superiore e della Ricerca. Critico verso le politiche di austerità del governo, ne viene escluso nel rimpasto del secondo governo Valls nell’agosto 2015.