Domenica 29 gennaio, Martin Schulz ha tenuto il suo primo discorso da candidato Cancelliere del Partito socialdemocratico tedesco (Spd). Parlando a una sala gremita presso il Willy Brandt Forum, nel centro di Berlino. L’ex Presidente del Parlamento europeo ha delineato i temi che saranno al centro della sua campagna elettorale, nonché la sua visione politica per la Germania e l’Europa.
«Il ruolo della Spd è quello di garantire la “giustizia sociale”, rafforzare la fiducia reciproca tra i cittadini e, così facendo, far avanzare il Paese», ha esordito Schulz invocando una politica vicina alla classe media e popolare. «L’Spd partecipa alle elezioni del 2017 per diventare la prima forza politica del Paese», ha annunciato. «E io corro per diventare Cancelliere federale».
Successivamente, l’ormai ex Presidente del Parlamento europeo ha parlato della necessità di affrontare la crisi migratoria attraverso un approccio «umanitario», attaccando «le cause del fenomeno». Queste sono da ricercare nei «livelli di povertà e di instabilità economica nei Paesi di partenza». Ma non si possono certo chiudere gli occhi di fronte alla presenza dei migranti nei nostri territori: le amministrazioni locali «vanno sostenute» finanziariamente e logisticamente, ha detto Schulz.
Dopo aver puntato il dito contro Donald Trump, Schulz ha parlato di Europa e si è rivolto alle forze politiche che cercano vogliono opporre gli interessi nazionali e quelli del Vecchio continente (Schulz ha fatto riferimento esplicito a Marine Le Pen e Geert Wilders): «La “politica europea” è “politica interna tedesca” e questa ultima, a sua volta, influisce sullo stato dell’Unione», ha affermato con vigore il politico originario di Hehlrath (ora Eschweiler, nel distretto di Aquisgrana, ndr.).
Poi Schulz ha fatto riferimento alla sua vita giovanile, marcata da problemi di alcolismo, e alla sua “rinascita” sociale: dapprima come libraio, poi come sindaco, fino ad arrivare al Parlamento europeo. Perché tanti elementi biografici nel suo discorso di iniziazione? Martin Schulz ha giocato la carta dell’uomo comune, che non solo conosce le esigenze della classe media, ma che pone l’«empatia» al centro del “fare politica”.
Infine Schulz ha elencato i temi che saranno al centro della sua campagna elettorale: un rapporto rinforzato tra Partito e sindacati; una politica di investimenti per la classe media che metta al centro famiglie e bambini (Schulz ha attaccato indirettamente il Ministro delle finanze, Wolfgang Schäuble, per voler usare gli avanzi di bilancio per una riduzione generalizzata delle tasse); la rigenerazione delle forze di sicurezza, dopo anni di «politiche neoliberiste che hanno dissanguato lo Stato»; una politica per la digitalizzazione che metta al centro anche le aree rurali del Paese; l’educazione in quanto strumento per rafforzare le pari opportunità; una lotta al caro-affitti perché «la casa è un diritto primario» e, infine, una politica ecologica sostenibile.
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