Left saluta la sua T, Left oggi perde il suo più grande interlocutore. Oggi Massimo Fagioli è morto. E noi dovremo fare i conti con quello che vorrà dire per noi. Per noi giornale, per noi comunità, per noi mondo di idee. Tante tantissime le sue, idee rivoluzionarie con cui abbiamo riempito anni di vita, di politica, di sinistra, di affetti, di figli… Indimenticabile per noi, che abbiamo fondato questo giornale, il giorno in cui andammo a chiedergli di scrivere per Left, ogni settimana. Tutte le settimane, senza sosta. Una scelta di campo netta. Chiara come il sole.
Impossible anche in questo momento dirvi quanto e quale sia stato il suo contributo, possiamo solo dirvi che non abbiamo mai conosciuto un altro essere umano come lui. Mai. Un’umanità immensa che non conosceva limiti. Limiti di generosità, di intelligenza, di originalità. Di affetto. Quello che ci ha sempre colpito di Massimo Fagioli era la presenza, non mancava mai, ogni volta che gli chiedevamo di capire, dai fatti di cronaca più efferati ai buchi di questa sinistra infelice che lui cercava e ricercava… lui era lì. Rispondeva pronto, pronto alla ricerca, alla lettura, alla scrittura. E ci ribaltava il pensiero. Lo ossigenava, lo ricreava o lo creava del tutto.
Left perde il suo più grande interlocutore. Lo rivendichiamo, con grande dolore. Oggi la perdita sovrasta ogni altra sensazione, ma nel tempo vi diremo e vi racconteremo perché e quando un giorno un uomo solo decise che tutto quello che studiava non funzionava. Non curava. Semmai “ammalava” le persone. E vi racconteremo perché se ne andò da ogni posto dove si faceva o non si faceva neanche finta di curare. Vi racconteremo perché si scontrò con la Società italiana di Psicoanalisi. E vi racconteremo perché non smise mai di fare ricerca.
Solo, per oggi… ciao Massimo.