A Jane Austen è dedicato un affascinante fumetto di Manuela Santoni nel bicentenario della morte della scrittrice inglese

«La mia Jane Austen è ispirata alle eroine dei suoi romanzi. È una donna forte, intelligente, ironica e piena di talento. Non si vuole piegare alle regole pre imposte dalla società che relegava la donna ad una ruolo minore» racconta Manuela Santoni, autrice di Jane Austen, affascinante fumetto in uscita per i tipi di BeccoGiallo nel bicentenario della morte della scrittrice inglese, amatissima non solo dal pubblico più giovane. «Il resto è pura invenzione, mi sono calata un po’ nei suoi panni e ci ho messo qualcosa del mio carattere», rivela l’illustratrice che il 23 marzo parlerà di questa sua nuova creatura a Roma e poi ad aprile sarà ospite speciale a Tempo di Libri, la nuova fiera dell’editoria a Milano. Dalle raffinate pagine in bianco e nero di Jane Austen emerge il profilo di una giovane donna acuta e intelligente, che sa osservare, ma che non rinuncia a vivere da protagonista. Con poche linee nere l’autrice fa danzare davanti ai nostri occhi una Jane Austen curiosa e romantica, femminile, ma niente affatto passiva o rinunciataria. Che si tuffa nella trama della vita e dei rapporti, fidandosi del proprio “sentire”. Una giovane donna che ben conosce le regole sociali, che non si fa illusioni riguardo al proprio futuro vista la propria modesta estrazione sociale, ma che tuttavia è decisa a far prevalere le ragioni del cuore sul rispetto delle convenienze sociali». Assomigliando in questo, più che all’autrice di Ragione e sentimento che fece sempre una vita appartata, alla irresistibile Elizabeth Bennett di Orgoglio e pregiudizio che non esita a rifiutare la proposta di matrimonio del ricco e fascinoso signor Darcy, perché si mostra duro di cuore. Senza fermarsi a pensare nemmeno per un istante in termini di calcolo e convenienze. Come Elizabeth, la protagonista del fumetto, per quanto non sia una “contestatrice”, ha consapevolezza di sé, del proprio valore umano e di donna, e non si sente da meno rispetto a rivali danarose e con ottime conoscenze nei salotti nobili.
Ma basta voltare pagina ed eccoci di nuovo nel silenzioso mondo della scrittrice nata nel 1775, nel villaggio di Steventon. Un mondo di campagna che noi immaginiamo popolato di indimenticabili personaggi creati dalla sua viva fantasia.
Le tavole più belle sono quelle in cui Manuela Santoni ci fa vedere Jane Austen, finalmente sola, che si tuffa nella lettura, lasciandosi andare. Le donne che leggono sono pericolose, si sa. E più ancora quelle che scrivono. L’esigenza di scrivere è un’onda, è una irresistibile spinta interna, va bene qualunque mezzo di fortuna, anche un ramo caduto in mezzo al bosco può essere un tavolo all’occorrenza. Oppure si appoggia furtiva a quello di cucina. Le basta un angolino. È pronta a nascondere carta e calamaio se si affaccia qualcuno. La conquista di una «stanza tutta per sé», condizione di solitudine necessaria per creare, era ancora un miraggio, per lei. Benché fin da piccola fosse stata incoraggiata e i suoi racconti letti in salotto fossero stati un momento di festa per tutta la famiglia. Nell’Inghilterra vittoriana il giudizio su una donna che si fosse messa in testa di scrivere e di pubblicare era tombale. Nei suoi 42 anni di vita, Jane Austen si guardò bene dal pubblicare a proprio nome. Sarebbe stato uno scandalo. Anche in una famiglia lluminata che non aveva fatto studiare soltanto i figli maschi. Nonostante ciò i fratelli, da adulti, cercarono sempre di dissuaderla e la sorella Cassandra, quando Jane morì nel 1817, bruciò tutte le lettere più personali, quelle dalle quali con ogni probabilità potevamo sapere dei suoi amori, anche se solo sognati. Tanto che delle quasi tremila lettere che Jane potrebbe aver scritto alla sorella solo 160 sono arrivate fino a noi. In filigrana Jane Austen di BeccoGiallo lascia intuire un rapporto strettissimo ma anche vischioso fra loro. «Ho immaginato il rapporto fra Jane e Cassandra a partire dalle loro lettere. Entrambe non si sono sposate e questo ha fatto sì che il loro legame diventasse sempre stretto nel corso degli anni», racconta l’illustratrice, precisando: «Il fatto che la maggior parte dei documenti e le lettere di Jane siano andate perse, in realtà, è un bel mistero. Nel mio fumetto ne ho dato una spiegazione di fantasia, ma non sappiamo cosa la famiglia volesse davvero nascondere».

In tour.  Tempo di Libri, dal 19-23 aprile a Milano, dedica una sezione speciale alla scrittrice inglese. Ospite d’onore Manuela Santoni, autrice del fumetto Jane Austen, pubblicato da BeccoGiallo. Le tavole qui pubblicate sono tratte dal libro in uscita il 23 febbraio. L’autrice festeggia la pubblicazione alla libreria

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