Il candidato alle Presidenziali del Partito socialista francese (Ps), Benoît Hamon ha trovato un’intesa elettorale con il leader del Partito ecologista (Eelv), Yannick Jadot. L’accordo tra le due formazioni sancisce una risposta all’alleanza consolidatasi soltanto qualche giorno prima tra Emmanuel Macron, candidato del movimento “En Marche” (“In marcia”, tdr.), e Francois Bayrou, presidente del Modem, un movimento liberale, centrista ed europeista.
Cosa implica l’accordo Hamon-Jadot? Come spiegano Desmoulières e Bonnefous su Le Monde, Hamon potrà legittimamente presentarsi come il candidato “verde” di queste Presidenziali. Inoltre, sono sicuramente importanti i tempi di risposta a Macron. La base ecologista ha approvato l’alleanza con i socialisti e anche il leader storico, Daniel Cohn-Bendit, ha dato un giudizio positivo. Peccato che quest’ultimo abbia reso noto, allo stesso tempo, il suo appoggio a Macron, il candidato «migliore per battere le Pen al secondo turno». In ultimo, piccolo dettaglio per il pubblico italiano: Hamon si schiera per una revisione profonda del progetto della Tav Torino-Lione.
Difficile invece che l’alleanza possa permettere ad Hamon di arrivare al secondo turno. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato per Les Echos, Hamon si posiziona al quarto posto con il 15 per cento e a ben 9 punti di distanza da Macron. Insomma, la sfida è quasi impossibile. Per poter arrivare al secondo turno, la sinistra francese avrebbe bisogno di un’alleanza fra il Partito socialista e Jean-Luc Mélenchon, Ma tutto indica che il patto non ci sarà. Anzi.
Secondo le ultime indiscrezioni, Hamon e Mélenchon si sarebbero semplicemente accordati in merito a un “codice di rispetto reciproco durante la campagna elettorale”. Cosa vuol dire? Che probabilmente eviteranno di attaccarsi a vicenda. Né più, né meno. Ma ciò non ha impedito ad Hamon di chiedere al popolo della sinistra di riunirsi intorno a lui.
Intanto continua il tour di Marine Le Pen, la candidata del Front National (Fn) che si conferma in prima posizione nelle intenzioni di voto dei francesi al primo turno. Domenica, Le Pen ha fatto tappa a Nantes, presso il noto Castello di San Michele (“Mont-Saint-Michel”). Come riporta Olivier Faye, la leader della destra radicale francese ha posto l’accento sull’identità francese e messo sotto accusa «i totalitarismi dell’islamismo e della mondializzazione finanziaria».
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