Il Commissario europeo agli affari economici, Pierre Moscovici, non ha dubbi: «La vittoria di Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali francesi implicherebbe la fine dell’Unione europea come la conosciamo oggi». Lo ha affermato ai microfoni di Die Zeit.
Moscovici ha specificato che Bruxelles non ha «un piano B» per affrontare uno scenario “Le Pen all’Eliseo” ed è bene che non lo preveda. L’unica opzione possibile è quella di «una sconfitta del Front National».
Perché Moscovici è così drastico? Marine Le Pen ha più volte ribadito di voler uscire dall’Unione monetaria europea, se non del tutto dall’Ue. Ma Il Commissario ha anche attaccato Donald Trump e la nuova presidenza Usa: «lavorano per dividere i nostri interessi comuni».
Nel frattempo, le istituzioni europee cercano di trovare risposte al populismo. Martedì una rappresentanza di sindaci di città europee ed eurodeputati si sono incontrati per definire proposte concrete. Il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha affermato che «le politiche di sviluppo per le aree rurali rappresentano la chiave per sconfiggere il populismo».
Se la classe politica europea sembra avere le idee chiare su quale sia il “nemico” numero uno, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’identificazione degli scenari futuri dell’Unione.
Dopo che Jean Claude Juncker ha presentato una bozza di Libro bianco sul futuro dell’Ue settimana scorsa, i capi di governo di Francia, Germania, Italia e Spagna si sono incontrati a Versailles per consolidare lo scenario di un’Europa a più velocità. Anche l’ex Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, parlando a nome del gruppo europeo dei Popolari ha appoggiato l’idea. Allo stesso tempo però, Donald Tusk, il Presidente del Consiglio in carica, si è dimostrato scettico a riguardo. Infine, fonti ufficiali citate da EuObserer avrebbero detto che le dichiarazioni di Juncker, rappresenterebbero «un monito», più tosto che un «obiettivo concreto».
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