Merkel cerca di calmare le divisioni europee. Ma Tsipras accusa l'Unione di aver escluso la Grecia dall' "acquis comunitario" sui diritti sociali. E accusa Dijsselbloem: "Inutile nascondere il fallimento del neoliberismo dietro agli stereotipi culturali". Le ultime dai leader europei a poche ore dal meeting di Roma

A poche ore di distanza dal meeting di Roma, i capi di governo dei Paesi membri dell’Ue e delle istituzioni europee continuano a parlare di Europa e Brexit.

Merkel ottimista

Angela Merkel ha rilasciato un’intervista alla Passauer Neue Presse. Il cancelliere tedesco ha detto che nei prossimi anni la politica comunitaria si comporrà di due binari principali: «Il primo è quello della Brexit, il secondo riguarda lo sviluppo del progetto di integrazione».

Per quanto riguarda l’evoluzione dell’Ue, Merkel ha detto di avere le idee chiare: «Maggiore cooperazione e integrazione per una politica di difesa comune, la lotta contro il terrorismo, la protezione dei confini esterni e tutto ciò che riguarda il benessere economico-lavorativo delle future generazioni».

La leader dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) ha poi messo mano alla retorica tradizionale, sostenendo che «chi collabora in questi ambiti e condivide una moneta unica, non cerca guerre intestine». Ma, ha anche ricordato che «la pace non è un evento scontato», soprattutto se si guarda a ciò che accade nel resto del mondo.

Alexis Tsipras polemico

Alexis Tsipras, ha invece inviato una lettera dal tono polemico al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, al Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, nonché a Paolo Gentiloni e al Primo ministro maltese, Joeph Muscat. Il leader di Syriza ha insinuato che “l’acquis comunitario” viene applicato all’intera Unione, ad esclusione della Grecia.

Tsipras ha fatto riferimento all’obiettivo dell’Ue di assicurare «progresso, prosperità e pace» ai cittadini del Continente. E ha sostenuto che il programma di aggiustamento economico, che è stato imposto alla Grecia nel corso degli ultimi 7 anni, rappresenta una sorta di “sospensione” dei principi fondamentali dell’Unione. Più nel dettaglio, Tsipras ha sottolineato che la Grecia si trova di fatto esclusa dall’ “acquis comunitario” legato ai diritti sociali, dalla logica dello scambio e dell’implementazione di “buone pratiche”.

Ieri, parlando a Roma, il Primo ministro greco ha anche detto che la crisi ha creato una faglia tra l’Europa del Nord e del Sud, nonché stimolato «stereotipi aggressivi e irrazionali».

È apparso evidente il riferimento alle parole di Dijsselbloem: «Per fortuna ci sono poche persone che voglio nascondere le disuguaglianze causate dalle politiche neoliberiste, dietro a differenze culturali inesistenti. Chi lo fa, ricorre a stereotipi ridicoli e a una retorica distorta che oppone un nord prudente a un sud irresponsabile». Infine, Tsipras ha chiesto a Dijsselbloem di convincere la Germania ad aumentare il livello degli investimenti.

Juncker concentrato sul Brexit

Nel frattempo Jean Claude Juncker, ha parlato di Brexit ai microfoni della Bbc: «Si tratta di un fallimento e di una tragedia» per l’Unione europea.

L’ex Primo ministro lussemburghese ha affermato che le negoziazioni saranno «cordiali» e corrette, ma anche, che le istituzioni europee non faranno sconti di alcun tipo. La priorità numero uno per il presidente della Commissione rimane la difesa dei diritti dei cittadini Ue sul suolo britannico: «Non è una questione di negoziazione, ma di rispetto della dignità umana».

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