La Spd perde le elezioni regionali nel Saarland. Tutti puntano il dito contro Schulz. L'ex Presidente del Parlamento europeo deve cambiare marcia. Le elezioni di maggio in Nordrhein Westfalen - la regione più grande del Paese - hanno già un sapore di finale in prospettiva del voto federale di settembre

Domenica 26 marzo si  sono tenute le elezioni per il rinnovo del Parlamento  regionale del Land tedesco, Saarland. L’Unione cristiano democratica (Cdu) di Angela Merkel è riuscita a difendere il primato, distanziando il Partito socialdemocratico (Spd) di ben 11 punti percentuali. Il risultato elettorale sta facendo il giro delle prime pagine europee.

In effetti, le elezioni della regione Saarland, rappresentavano il primo banco di prova in vista delle elezioni generali di settembre. Nonostante si tratti della regione più piccola della Germania, gli occhi erano tutti puntati sul potenziale “effetto Schulz”, ovvero su un recupero della Spd dovuto al cambio di leadership tra i socialdemocratici.

Invece, tutti i partiti di sinistra hanno perso consensi rispetto alla scorsa tornata elettorale. Il partito della sinistra radicale, Die Linke, ha raggiunto il 13 per cento. Entra in Parlamento la formazione di destra estrema, Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania, Afd), mentre non ce la fanno i liberali. In calo netto anche i Verdi.

Il Primo ministro uscente, Annegret Kramp-Karrenbauer (Cdu), si è detta sorpresa del risultato e ha spiegato il flop della Spd così: «Stringersi troppo alla Die Linke è qualcosa che in questa regione non funziona». In effetti, la Spd e Die Linke si erano parzialmente avvicinati durante la campagna elettorale. Ma è bastato il risultato negativo per riaprire la diatriba storica tra le formazione radicale e quella socialdemocratica: «Schulz deve essere più concreto e spiegare cosa vuole fare contro la disuguaglianza nel Paese. Altrimenti la Spd andrà incontro ad altre delusioni», ha detto Sahra Wagenknecht (Die Linke).

Nella Cdu, il risultato consolida la leadership di Angela Merkel, di recente al centro delle critiche dell’ala più radicale dell’Unione: «Il risultato dimostra che bisogna affidarsi al Cancelliere», ha affermato il leader dell’Unione cristiano-sociale (Csu), Horst Seehofer.

Sebbene, Schulz abbia avuto poco a che fare con la campagna elettorale nel Saarland, è inevitabile che la stampa metta in relazione la sconfitta con il leader nazionale della Spd. L’ex Presidente del Parlamento europeo deve dimostrare velocemente che dietro alle parole, esiste una prospettiva credibile di cambiamento. Il 14 maggio si vota nella regione Nordrhein-Westfalen, il Land più grande della Germania. Una sconfitta simile a quella subita nel Saarland, rappresenterebbe un colpo fatale per l’entusiasmo appena rinato nella Spd.

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