«È stato Assad!» gridano tutti. Come se il mondo (e ancora di più la Siria) potesse essere il tavolo banale su cui giocano i buoni contro i cattivi, come se poi non ci fossero anche i morti di Mosul, come se lo Yemen invece fosse solo la cloaca dei morti di serie b oppure come se la fabbricazione di armi non sia un ricco banchetto tutto occidentale. Nell'ordine di qualche ora la colpa dei bambini gasati è stata affibiata a Assad, ai ribelli, a Obama (da Trump), all'ONU, a Putin, più qualche manciata di scenari apocalittici dei complottisti rossobruni più affilati. Tutti alla ricerca di un nemico unico che sia riconoscibile, facile e banalmente tranquillizzante. Molti con le risposte, pochi con le domande. Francesco Vignarca, ad esempio, scrive: «La parte preponderante di colpa per i terribili attacchi chimici avvenuti in Siria è in chi ha lanciato tali ordigni. Ma non è secondaria nemmeno la colpa di chi ha fabbricato, trasportato, autorizzato tali armi. E vale per qualsiasi armamento, in ogni guerra. Troppo facile pensare che i "cattivi" siano solo quelli dell'ultimo pezzettino del viaggio tra l'ideatore di un'arma e la vittima finale...». Già, chi ha " fabbricato, trasportato, autorizzato tali armi"? Tornando indietro nel tempo, chi ha appoggiato festante le "primavere arabe"? Oppure, per restare in tema, se il nostro premier Gentiloni dichiara "stop alle armi chimiche" poiché sono "un crimine contro l'umanità" perché non fermare anche le bombe che partono dall'Italia sotto gli occhi di tutti? A quelli che chiudono la porta ai siriani al grido "aiutiamoli a casa loro" cosa viene in mente, oggi? Se davvero Assad ne è il responsabile vale la pena turarsi il naso e "sopportarlo" in nome della lotta contro l'Isis? Esistono quindi despoti comodi? La guerra è terribilmente complessa. Sempre. E noi ne siamo coinvolti. Sempre. Più di quello che ci piacerebbe credere. Beati coloro che serbano la convinzione di possedere la lente per dividere il mondo in buoni buoni e cattivi cattivi. Erode ride. I bambini, intanto, muoiono. Ma sono puliti e immobili che non sembrano nemmeno morti. Buon mercoledì.  

«È stato Assad!» gridano tutti. Come se il mondo (e ancora di più la Siria) potesse essere il tavolo banale su cui giocano i buoni contro i cattivi, come se poi non ci fossero anche i morti di Mosul, come se lo Yemen invece fosse solo la cloaca dei morti di serie b oppure come se la fabbricazione di armi non sia un ricco banchetto tutto occidentale.

Nell’ordine di qualche ora la colpa dei bambini gasati è stata affibiata a Assad, ai ribelli, a Obama (da Trump), all’ONU, a Putin, più qualche manciata di scenari apocalittici dei complottisti rossobruni più affilati. Tutti alla ricerca di un nemico unico che sia riconoscibile, facile e banalmente tranquillizzante.

Molti con le risposte, pochi con le domande. Francesco Vignarca, ad esempio, scrive: «La parte preponderante di colpa per i terribili attacchi chimici avvenuti in Siria è in chi ha lanciato tali ordigni. Ma non è secondaria nemmeno la colpa di chi ha fabbricato, trasportato, autorizzato tali armi. E vale per qualsiasi armamento, in ogni guerra. Troppo facile pensare che i “cattivi” siano solo quelli dell’ultimo pezzettino del viaggio tra l’ideatore di un’arma e la vittima finale…». Già, chi ha ” fabbricato, trasportato, autorizzato tali armi”? Tornando indietro nel tempo, chi ha appoggiato festante le “primavere arabe”?

Oppure, per restare in tema, se il nostro premier Gentiloni dichiara “stop alle armi chimiche” poiché sono “un crimine contro l’umanità” perché non fermare anche le bombe che partono dall’Italia sotto gli occhi di tutti?

A quelli che chiudono la porta ai siriani al grido “aiutiamoli a casa loro” cosa viene in mente, oggi?

Se davvero Assad ne è il responsabile vale la pena turarsi il naso e “sopportarlo” in nome della lotta contro l’Isis? Esistono quindi despoti comodi?

La guerra è terribilmente complessa. Sempre. E noi ne siamo coinvolti. Sempre. Più di quello che ci piacerebbe credere. Beati coloro che serbano la convinzione di possedere la lente per dividere il mondo in buoni buoni e cattivi cattivi.

Erode ride. I bambini, intanto, muoiono. Ma sono puliti e immobili che non sembrano nemmeno morti.

Buon mercoledì.