Arrestato questa mattina dai carabienieri del Nas Davide Vannoni, patron del metodo Stamina, privo di ogni fondamento scientifico. E' accusato di aver continuato all'estero la pratica del metodo Stamina, condannato dalle autorità scientifiche e dai giudici. L’esperto di comunicazione Davide Vannoni nel 2015  aveva patteggiato una condanna a un anno e 10 mesi, dopo una condanna per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci difettosi per le circa 900 infusioni di staminali che tra Torino, Brescia, Trieste e San Marino che avevano coinvolto un centinaio di pazienti affetti da malattie neurodegenerative. Gà nel luglio 2016  l'Ansa riportava che le infusioni di Stamina erano riprese al Mardaleishvili Medical Centre di Tbilisi, in Georgia, dove Davide Vannoni faceva da supervisore. Proprio in Paesi dell’Europa dell’Est erano partite le prime cosiddette sperimentazioni di Stamina che, di fatto, non avevano nulla di scientificamente sperimentale. L'agenzia di stampa aveva raccolto la testimonianza di  una signora italiana malata di Sla  che si era recata in Georgia per sottoporsi a quel trattamento che, speculando sulle speranze dei malati, fa loro sborsare ingenti somme, in cambio di nessuna cura. Anzi. Può capire che se ne esca molto peggio. In Italia l’autorità giudiziaria e due comitati scientifici hanno messo alla sbarra il metodo Stamina. Ma alcuni malati hanno deciso di andare all'estero per sottoporsi alla "terapia". Fra loro, stando alla testimonianza del marito di una signora malata di Sla raccolta dall'Ansa, ci sarebbero anche i genitori del piccolo Federico e della piccola Celeste, che era stata sottoposta a infusioni in Italia, dopo che il ministro della salute Balduzzi aveva sciaguratamente avallato la sperimentazione  di Stamina in ospedali pubblici. Nel 2013, infatti, il Senato votò il via libera al decreto sulle staminali che, convertito in legge, consentì a chi ha già iniziato le “terapie” con il metodo Stamina di continuarle e prevedeva una sperimentazione di 18 mesi per la quale furono stanziati 3 milioni di euro. E questo nonostante autorevoli scienziati, a cominciare da Elena Cattaneo, da tempo avessero denunciato la truffa di Stamina sulle più importanti riviste scientifiche internazionali, mobilitando su Nature e Science contro questo scandalo che mette a rischio la salute delle persone anche premi Nobel e un gran numero di medici e ricercatori. Ma evidentemente neanche l’inchiesta di Guariniello, finita con la condanna di Vannoni e del medico Andolina che lo aveva aiutato a mettere in atto il suo piano ai danni della salute pubblica, è bastata a sradicare le false speranze propalate da Stamina. E purtroppo non si tratta di un caso isolato. In tutto il mondo cresce l’allarme per il “turismo” delle staminali. A denunciare il fiorire di cliniche private che promettono cure miracolose è il New England Journal of Medicine che mette in guardia dai loro metodi non validate e dalle promesse di guarigioni improbabili e di soluzioni miracolistiche, per malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, le lesioni del midollo spinale, i danni da ictus. Sul New England Journal of Medicine questo inquietante scenario è raccontato attraverso storie drammatiche come quella di Jim Gass che si è sottoposto in Cina, in Messico e in altri Paesi a infusioni intratecali di staminali cioè a base di cellule mesenchimali, embrionali, fetali. Che gli hanno causato una paraplegia e incontinenza urinaria. Per poi scoprire che il midollo spinale a livello toracico risultava invaso da una massa, una “ganga cellulare rapidamente proliferante a differenziazione gliale”, con un Dna diverso da quelle del paziente. Una lesione, tecnicamente una ‘neoformazione’, era qualcosa di mai visto, apparentemente simile a quelle di un glioma maligno ma privo di altri tratti tipici dei tumori come le aberrazioni genetiche . Insomma un cancro inedito, mai descritto prima in clinica. Il medico specialista Aaron Berkowitz e altri suoi colleghi del Brigham and Women’s Hospital di Boston che avevano segnalato il caso al New England sottolineano la potenzialità delle staminali di formare tumori se usate in questi tipi di infusioni: “le cellule staminali embrionali – scrivono – formano teratomi quando iniettate nei topi e le staminali neuronali murine possono trasformarsi in gliomi maligni”. Senza una vera sperimentazione che prevede molti step e verifiche prima di intervenire sull’uomo e non considerando i rischi già accertati queste cliniche delle staminali che spuntano come funghi nelle zone del mondo dove minori sono i controlli procedono nel loro business senza tener conto delle “gravissime complicazioni legate all’introduzione di staminali ad elevata attività proliferativa nei pazienti”. I testimonial che si affacciano in rete per sostenerne i vantaggi sono moltissimi e in genere, come nel caso di Vannoni, non sono medici ma al più esperti di marketing, con forti interessi economici e del tutto spregiudicati nello speculare sulla sofferenza e disperazione di chi è affetto da malattie gravi, per le quali non c’è ancora una terapia efficace.

Arrestato questa mattina dai carabienieri del Nas Davide Vannoni, patron del metodo Stamina, privo di ogni fondamento scientifico. E’ accusato di aver continuato all’estero la pratica del metodo Stamina, condannato dalle autorità scientifiche e dai giudici.
L’esperto di comunicazione Davide Vannoni nel 2015  aveva patteggiato una condanna a un anno e 10 mesi, dopo una condanna per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci difettosi per le circa 900 infusioni di staminali che tra Torino, Brescia, Trieste e San Marino che avevano coinvolto un centinaio di pazienti affetti da malattie neurodegenerative.

Gà nel luglio 2016  l’Ansa riportava che le infusioni di Stamina erano riprese al Mardaleishvili Medical Centre di Tbilisi, in Georgia, dove Davide Vannoni faceva da supervisore. Proprio in Paesi dell’Europa dell’Est erano partite le prime cosiddette sperimentazioni di Stamina che, di fatto, non avevano nulla di scientificamente sperimentale. L’agenzia di stampa aveva raccolto la testimonianza di  una signora italiana malata di Sla  che si era recata in Georgia per sottoporsi a quel trattamento che, speculando sulle speranze dei malati, fa loro sborsare ingenti somme, in cambio di nessuna cura. Anzi. Può capire che se ne esca molto peggio. In Italia l’autorità giudiziaria e due comitati scientifici hanno messo alla sbarra il metodo Stamina. Ma alcuni malati hanno deciso di andare all’estero per sottoporsi alla “terapia”. Fra loro, stando alla testimonianza del marito di una signora malata di Sla raccolta dall’Ansa, ci sarebbero anche i genitori del piccolo Federico e della piccola Celeste, che era stata sottoposta a infusioni in Italia, dopo che il ministro della salute Balduzzi aveva sciaguratamente avallato la sperimentazione  di Stamina in ospedali pubblici.

Nel 2013, infatti, il Senato votò il via libera al decreto sulle staminali che, convertito in legge, consentì a chi ha già iniziato le “terapie” con il metodo Stamina di continuarle e prevedeva una sperimentazione di 18 mesi per la quale furono stanziati 3 milioni di euro. E questo nonostante autorevoli scienziati, a cominciare da Elena Cattaneo, da tempo avessero denunciato la truffa di Stamina sulle più importanti riviste scientifiche internazionali, mobilitando su Nature e Science contro questo scandalo che mette a rischio la salute delle persone anche premi Nobel e un gran numero di medici e ricercatori. Ma evidentemente neanche l’inchiesta di Guariniello, finita con la condanna di Vannoni e del medico Andolina che lo aveva aiutato a mettere in atto il suo piano ai danni della salute pubblica, è bastata a sradicare le false speranze propalate da Stamina.

E purtroppo non si tratta di un caso isolato. In tutto il mondo cresce l’allarme per il “turismo” delle staminali. A denunciare il fiorire di cliniche private che promettono cure miracolose è il New England Journal of Medicine che mette in guardia dai loro metodi non validate e dalle promesse di guarigioni improbabili e di soluzioni miracolistiche, per malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, le lesioni del midollo spinale, i danni da ictus. Sul New England Journal of Medicine questo inquietante scenario è raccontato attraverso storie drammatiche come quella di Jim Gass che si è sottoposto in Cina, in Messico e in altri Paesi a infusioni intratecali di staminali cioè a base di cellule mesenchimali, embrionali, fetali. Che gli hanno causato una paraplegia e incontinenza urinaria. Per poi scoprire che il midollo spinale a livello toracico risultava invaso da una massa, una “ganga cellulare rapidamente proliferante a differenziazione gliale”, con un Dna diverso da quelle del paziente. Una lesione, tecnicamente una ‘neoformazione’, era qualcosa di mai visto, apparentemente simile a quelle di un glioma maligno ma privo di altri tratti tipici dei tumori come le aberrazioni genetiche . Insomma un cancro inedito, mai descritto prima in clinica.
Il medico specialista Aaron Berkowitz e altri suoi colleghi del Brigham and Women’s Hospital di Boston che avevano segnalato il caso al New England sottolineano la potenzialità delle staminali di formare tumori se usate in questi tipi di infusioni: “le cellule staminali embrionali – scrivono – formano teratomi quando iniettate nei topi e le staminali neuronali murine possono trasformarsi in gliomi maligni”.
Senza una vera sperimentazione che prevede molti step e verifiche prima di intervenire sull’uomo e non considerando i rischi già accertati queste cliniche delle staminali che spuntano come funghi nelle zone del mondo dove minori sono i controlli procedono nel loro business senza tener conto delle “gravissime complicazioni legate all’introduzione di staminali ad elevata attività proliferativa nei pazienti”. I testimonial che si affacciano in rete per sostenerne i vantaggi sono moltissimi e in genere, come nel caso di Vannoni, non sono medici ma al più esperti di marketing, con forti interessi economici e del tutto spregiudicati nello speculare sulla sofferenza e disperazione di chi è affetto da malattie gravi, per le quali non c’è ancora una terapia efficace.