Mercoledì 22 marzo 2017 il “Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione” ascolta in audizione il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catania, dottor Carmelo Zuccaro. Proprio lui. Il resoconto stenografico è qui. Rileggere alcuni passaggi può essere utile alla discussione:
– La Presidente Laura Ravetto (sì, proprio lei): “Si tratta di accuse che sarebbero state già prospettate in due rapporti interni di Frontex (l’ex agenzia dell’Unione europea delle frontiere esterne, recentemente trasformata in una nuova agenzia europea) con riferimento a fenomeni tra alcune ONG e trafficanti sulle rotte migratorie dalla Libia all’Italia.” (Falso. Ma ha usato il condizionale. Da noi si usa così)
– Sempre la Ravetto: “Frontex avrebbe segnalato un primo caso registrato in cui le reti criminali avrebbero trasportato i migranti direttamente sull’imbarcazione di una ONG. Non viene specificato quale”. (Insomma, capito? C’è un caso. Non si sa dove. Ma era qui da qualche parte).
– Ravetto: “Più recentemente, in un filmato trasmesso su internet e ripreso in una trasmissione televisiva, Striscia la Notizia, il blogger Luca Donadel avrebbe tracciato la rotta delle navi della Guardia costiera italiana e di organizzazioni non governative in transito dalla Sicilia alla Libia per soccorrere i migranti, notando Pag. 4 a suo dire alcune anomalie”. (Questo è il secondo caso. L’affare si ingrossa, in effetti).
– Ravetto, riferendosi a Zuccaro: “Risulta al Comitato, come riferito anche da notizie di stampa (la Repubblica 17 febbraio 2017), che lei stesso avrebbe dichiarato che da parte della procura da lei diretta non c’è nessun fascicolo, ma solo l’acquisizione di informazioni da parte di un gruppo specializzato della procura a livello di studio”. (Non c’è nessun fascicolo. Non c’è nessuna inchiesta. Eh)
– Sempre Ravetto, rivolgendosi a Zuccaro: “non vi sarebbero prove di un collegamento diretto tra i clandestini e i terroristi, ma abbiamo ragione di ritenere Pag. 6che parte dei proventi del traffico delle migrazioni clandestine finisca in mano a organizzazioni terroristiche o paraterroristiche”. (Non ci sono nemmeno le prove. Oltre al fascicolo.)
– Eccolo, Zuccaro: “Abbiamo registrato la presenza, nei momenti di maggiore picco, nelle acque internazionali di 13 assetti navali, come lei, presidente, ricordava. Ci siamo voluti interrogare, cercando di essere attenti all’evoluzione del fenomeno, sulla strategia migliore per poterlo contrastare, cercando di capire perché mai vi fosse stato un proliferare così intenso di queste unità navali. Soprattutto, abbiamo cercato di capire come si potessero affrontare costi così elevati senza disporre di un ritorno in termini di profitto economico”. (Non credo servano commenti)
– Zuccaro: “Questi sono dati piuttosto approssimativi, ma che hanno un’approssimazione abbastanza affidabile.” (Anche qui come sopra)
– Zuccaro: “Questo mi induce a ritenere che la presenza di queste organizzazioni, a prescindere dagli intenti per cui operano, non ha attenuato purtroppo il numero delle tragedie in mare. Sono convinto che i dati ufficiali di questi morti rispecchino soltanto in maniera molto approssimativa il dato effettivo delle tragedie che si verificano in alto mare”. (Del resto, chi li conta i morti?)
– Zuccaro: “Per quanto riguarda il MOAS, sappiamo che quelli che hanno finanziato questa ONG sono degli imprenditori italo-americani, Christopher e Regina Catrambone, i fondatori del MOAS. Sappiamo anche quali sono i loro principali sponsor, la stessa Schiebel, l’azienda austriaca che produce i droni di cui quest’organizzazione si avvale, Caritas Germany, Unique Maritime Group e così via. Sono i principali sponsor del MOAS”. (Ehm, quindi?)
– Fuori microfono si sente una voce: “… è stato provato?”, risponde Zuccaro: “Ecco, questo è il punto. Questo non è stato provato, ma non è stato neanche escluso”. (Questo è il punto)
– Zuccaro: “Qual è la volontà che anima le ONG? Noi abbiamo ovviamente fatto un ventaglio di ipotesi. Si può partire da quella peggiore, che è quella di un consapevole accordo che sarebbe potuto intercorrere tra le ONG e queste organizzazioni. Questa, che è l’ipotesi sicuramente peggiore, non dà al momento alcun riscontro, ma è ovvio che ci lavoriamo”. (Non dà al momento alcun riscontro)
– Zuccaro: “questi soggetti, a prescindere dal fatto che ancora non ci risulta” (a prescindere, diciamo)
Scriveva ieri Luigi Manconi (qui): “Sia chiaro: certamente vanno indagate le possibili ombre che l’attività di soccorso può suscitare, va incentivata la massima trasparenza e vanno stabilite regole condivise: non contro le organizzazioni, ma a loro stessa tutela. Ma qui si è fatto l’esatto contrario. Qui si è allestita la più velenosa campagna di denigrazione e manipolazione contro le politiche per l’immigrazione e l’asilo: una campagna che, per ragioni molto serie e preoccupanti, è penetrata fino in fondo alle culture tradizionalmente considerate della solidarietà (riconducibili alla sinistra, e non solo).”
Buon lunedì.
(grazie a @JohannesBuckler)