“Dopo il governo Berlusconi anche un governo guidato dal pulcino pio sarebbe in grado di fare meglio.”, diceva il segretario del Pd
Renzi dixit:
- “Dopo il governo Berlusconi anche un governo guidato dal pulcino pio sarebbe in grado di fare meglio.”
- “Un leader è chi, leggendo i sondaggi, prova a cambiarli, non a contestarli.” (Dal libro: Oltre la rottamazione: nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare)
- “Voglio cambiare l’Italia, non cambiare il governo.”
- “Berlusconi da solo non ce la farebbe. Ha bisogno di qualcuno che cada nel suo trappolone. Ha bisogno che ogni sua dichiarazione – lungamente studiata – sia accolta da un coro di critiche, che i suoi avversari si lancino sul primo cronista Ansa per manifestare tutto il loro sdegno: ma come, proprio lui adesso dice che dobbiamo tagliare le tasse?” (Dal libro: Oltre la rottamazione: nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare )
- “Dobbiamo abituarci a pensare che le scelte per un Paese non si fanno per le elezioni successive, ma si fanno per le generazioni successive.” (Dal libro: Oltre la rottamazione: nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare )
- “Prima di fare dichiarazioni sulle ultime frasi di Silvio Berlusconi, contiamo fino a dieci. E poi, nel dubbio, è comunque meglio tacere. Nove volte su dieci le uscite del Cavaliere ottengono il proprio scopo solo se qualcuno, rispondendogli, cade nel suo gioco.” (Dal libro: Oltre la rottamazione: nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare )
- “Nessuna intesa tra Letta, Alfano e me. Non voglio assolutamente essere accomunato a loro, integrato come in uno schema: io sono totalmente diverso, per tanti motivi. Ma non ho alcun interesse a mettere pedine e scambiare caselle.” (era il 29 dicembre 2013)
- “La staffetta Letta-Renzi non è assolutamente all’ordine del giorno. Io, sia chiaro, sto fuori da tutto.” (5 febbraio 2014)
- “Creiamo un hashtag ‘enricostaisereno’, nessuno ti vuole prendere il posto, vai avanti, fai quel che devi fare, fallo.” (18 gennaio 2014)
- “Il governo Letta deve lavorare per tutto il 2014.” (13 gennaio 2014)
- “Per il 2014 il Premier è e sarà Enrico Letta.” (22 dicembre 2013)
- “Punto a far lavorare il governo, non a farlo cadere. Enrico ci ha chiesto un patto di coalizione e io sono d’accordo.” (10 dicembre 2013)
- “Da mesi leggo sui giornali che Renzi vuole il posto di Letta: se avessi ambizioni personali, avrei giocato un’altra partita, non mi sarei messo a candidarmi alla segreteria del Pd.” (3 dicembre 2013)
- ““Il mio partito non ha paura degli altri, è curioso. Il mio partito abbatte i muri, non alza i ponti. Il mio partito accoglie, non respinge gli elettori. Il mio partito si fa giudicare dai cittadini con il voto, non li giudica con moralismo supponente. Il mio partito usa la digitale, non il rullino. Il mio partito non è schizofrenico per cui un giorno vuole arrestare Berlusconi e il giorno dopo lo farebbe presidente della Convenzione costituente. Il mio partito rispetta la magistratura non solo quando manda gli avvisi di garanzia agli avversari. Il mio partito non cambia le regole di una gara perché ha paura di un candidato. Il mio partito prende i voti degli altri. Perché se non prende i voti degli altri, poi gli tocca prendersi i ministri degli altri. Il mio partito difende le donne non una volta l’anno, ma tutti i giorni, con la parità di genere. E sa che le quote rosa sono un sistema grezzo. Ma non ne ha trovato uno migliore. Il mio partito rispetta i referendum. Anche quando dicono che il finanziamento pubblico ai partiti va abolito. Il mio partito crede negli open data. Il mio partito vuole cambiare l’Italia, non gli italiani. Il mio partito non ha la puzza sotto il naso.” (Dal libro: Oltre la rottamazione: nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare)
- “Dobbiamo liberarci dalla scimmia Berlusconi che è sulla nostra spalla, incombente e condizionante. Dobbiamo dimostrare che siamo per il merito, per le capacità individuali. Che non siamo contro la piccola e media impresa o le partite Iva. Arriviamo al governo e cosa scrive Rifondazione sul suo manifesto: “Anche i ricchi piangano”. Anche i ricchi piangano? Il tema della sinistra, deve essere anche i poveri sorridano. È come se avessimo rinunciato a essere il partito delle opportunità.”
- [Al presidente Berlusconi] “Lei ci prova con tutti”, gli ho detto. La sua concezione della politica mi fa parafrasare una pubblicità: “Ci sono cose che non si possono comprare. Per tutto il resto c’è Berlusconi”.
- “La sinistra che non cambia si chiama destra.”
Buon mercoledì.