Un appello che tutti i cittadini possono firmare. E' rivolto alla Cassazione e al Presidente della Repubblica: "L'emendamento che reintroduce i voucher è illegittimo"

Capita anche questo, in quello che ormai è diventato il magico mondo delle larghe intese. Il referendum abrogativo dei voucher richiesto da milioni di cittadini viene annullato dalla Corte di Cassazione perché il Governo il 21 aprile con un decreto legge ad hoc aveva eliminato i provvedimenti oggetto del referendum abrogativo. E che fa il governo in questione? Reintroduce, nella sostanza, con l’escamotage di un emendamento alla legge di correzione di bilancio, lo stesso sistema. Uscito dalla porta rientra dalla finestra.

Giustamente la Cgil parla di Schiaffo alla democrazia. E’ questo il titolo dell’appello che i cittadini possono firmare. E che è diretto alla Corte di Cassazione perché valuti come illegittima la novità del “rientro” del sistema dei voucher con un voltafaccia che avrebbe, secondo la Cgil, tutte le caratteristiche dell’incostizionalità. Si va contro infatti all’articolo 75 . E allo stesso tempo l’appello è diretto al Presidente della Repubblica Mattarella affinché non firmi la legge che promulga il ripristino dei voucher. Una introduzione, si legge nell’appello “sotto le mentite spoglie di un “Libretto di Famiglia” per il lavoro occasionale in ambito domestico e del “Contratto PrestO” (che contratto proprio non è, e comunque gli hanno cambiato nome per dimostrare di aver raccolto suggerimenti e osservazioni) per ridare i voucher alle imprese fino a 5 dipendenti”.

Intanto proprio contro la rentroduzione dei voucher e lo scippo del referendum, è stata fissata per il 17 giugno una manifestazione a Roma, a cui hanno già aderito Sinistra italiana e Possibile.

I voucher sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso alla Camera. Ieri la votazione alla fiducia sulla legge di bilancio – con, appunto, l’emendamento incriminato – ha visto il no di Mdp al governo, con Arturo Scotto che ha parlato di “sfregio costituzionale”, mentre Sinistra italiana di “furto di democrazia”. Alla fine la legge “omnibus” con 67 articoli e tantissimi micromisure è passata con 218 sì, 127 no e 5 astensioni.

Il testo ora va al Senato dove se continuerà l’opposizione di Mdp, il governo Gentiloni rischierà di andare sotto, considerando anche un eventuale no di Udc e degli alfaniani in rotta per lo sbarramento della legge elettorale al 5%.
Pierluigi Bersani intervistato oggi da Repubblica afferma che “qui non hanno abolito i voucher, hanno abolito il referendum”. Il leader di Mdp suggerisce anche la strada da percorrere: “Si tengano per le famiglie e si apra il tavolo per capire cosa fare con le imprese”.
Il 17 giugno si tiene la manifestazione. Due cortei la mattina che partono da Piazza della Repubblica e da Piazza Ostiense con appuntamento alle 12 a piazza San Giovani dove parlerà Susanna Camusso segretario generale della Cgil.