Perhaps this will be the beginning of the end to the horror of terrorism! L’esclamativo tweet di Trump sulla fine del terrorismo risale a ieri: un commento sulla crisi internazionale che ha portato all’isolamento del Quatar, tagliato fuori da Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi, Yemen e Maldive, per i suoi legami con il terrorismo sunnita, ma anche con l’Iran. Nemmeno mezza giornata dopo le parole del presidente americano sulla fine dell’orrore, l’Iran è sotto attacco.
È sotto attacco il Majlis, il Parlamento iraniano, e lo è dalle 11 di questa mattina, mentre una seduta era in corso. I video che si susseguono sui social network dalla città sciita mostrano cittadini urlanti e volanti delle forze speciali che attraversano le strade ad alta velocità, a sirene spiegate.
Due attacchi congiunti: uno al Parlamento, uno al mausoleo di Khomeini. Un terzo sarebbe stato sventato. C’è almeno un morto dopo l’assaltonella sede dell’istituzione nella capitale iraniana. Un parlamentare, Elias Hazrat, ha riferito che si trattava di due uomini armati di kalashnikov e un altro armato di pistola. Le agenzie iraniane contano invece quattro assalitori e riferiscono che le teste di cuoio, durante l’operazione, ne avrebbero bloccato e arrestato almeno uno.
L’incursione è avvenuta in concomitanza all’attentato al mausoleo dell’ayatollah, nella zona sud della città, nei pressi della metropolitana, dove è stato aperto il fuoco da un assalitore che si sarebbe fatto saltare in aria in seguito. In totale il bilancio conta sette vittime, mentre gli ostaggi al momento sarebbero quattro. Uno degli uomini al Parlamento si sarebbe barricato con dei politici all’interno della sala, dicendo di possedere una cintura esplosiva.