La Corea del Nord tira dritto. Ci prova ancora Kim. Ci prova con le testate terra-mare. Ci prova ancora con un missile intercontinentale che deve colpire la bomba atomica americana. E ci prova per duecento chilometri di volo verso il mar del Giappone: tanto è stata capace di volare la testata.
Quattro missili oggi, quattro volte nell’ultimo mese. Nel 2017 sono stati in tutto sedici i lanci nei dieci test effettuati. “Lanci multipli di oggetti non identificati”, riportano i militari di Seul, sono stati effettuati dalla base di Wonsan verso la zona marina ad est, un chiaro test di dimostrazione della “precise targeting capability”, la capacità di colpire il bersaglio da parte della Corea del Nord, dice il comandante capo sudcoreano Roh Jae Cheon.
L’antimissile statunitense, il Thaad, Terminal High Altitude Area Defence, contro i missili balistici a corto e medio raggio, dell’aviazione americana su suolo coreano, è stato bloccato proprio ieri, per diatribe sorte con la Cina. Quel sistema di difesa minacciava i confini di Pechino, non solo il regno di Kim Jong Un.