Sopravvissuto a molte guerre fredde, è scomparso a 91 anni. Studiò tedesco come Putin e il suo primo incarico fu in Germania affiancando la Stasi. Poi gli Stati Uniti e l'Afghanistan. È stato il capo del famoso Gruppo Vega, quello degli agenti speciali

La spia leggendaria è morta, ha detto il presidente della Federazione russa. Il soviet spymaster Yuri Ivanovich Drodzov è sopravvissuto a molte guerre, di cui una fredda, molte operazioni del Directorat S, l’ala segreta del KGB, e si è spento a 91 anni. Con un tweet il servizio di intelligence russo ne ha comunicato la fine, senza specificare ulteriori dettagli: “Il leggendario Vympel e fondatore degli spetnaz è morto”. Yuri che ha ispirato sia Il ponte delle spie, film americano, sia Lo scudo e la spada, quello sovietico, era nato a Minsk, Bielorussia, nel 1925.

Nel 1956 entrò nel KGB. Oltre alle lingue, aveva studiato teatro, per imparare “l’arte della personificazione”. Come si legge nella biografie di molti agenti, era passato per l’istituto militare delle lingue straniere. Lì il futuro comandante studiò tedesco, come Vladimir Putin e come Putin, fu spedito sotto falsa identità in Germania Est per collaborare con la Stasi.

Nel 1975 fu attivo in America, nel 1979 in Afghanistan e a Kabul è una delle menti dell’operazione contro il presidente Hafizullah Amin. È un successo senza precedenti. Quando torna in patria, assume la direzione dello spezgruppa V, o anche Gruppo Vega, sempre V di Vymbel, che vuol dire vessillo. Le spie da lui addestrate erano i suoi “wunderkind”, bambini prodigio, i suoi agenti speciali, targati V, quella V con cui tutti indicavano lui.