Il sindaco di Licata (Ag) Angelo Cambiano è stato sfiduciato con 21 voti favorevoli e 8 contrari. La sua colpa? Aver fatto rispettare le sentenze del tribunale di Agrigento per demolire le numerosissime case abusive presenti sulle coste di Licata. Angelo Cambiano, 36 anni, sindaco da meno di due anni, a causa della sua fermezza nel far abbattere le orribili palazzine costruite a ridosso del mare vive sotto scorta, ha subito minacce di morte e varie intimidazioni, fra cui l’incendio doloso di due case di famiglia. La mozione di sfiducia è stata presentata da 16 consiglieri comunali che lo accusano di aver fatto diminuire le risorse nelle casse comunali a causa delle sue scelte politiche. «Ha vinto la classe politica che ha preso in giro i cittadini per 30 anni – ha dichiarato Cambiano ai microfoni di Radio3 -. Di sicuro non ha vinto la buona politica. Sono amareggiato. Ho pagato un prezzo altissimo per essere sindaco di questa città: vivo sotto scorta, sono stato minacciato di morte e ho due immobili incendiati».
Cambiano, che in questi due anni è diventato un simbolo della lotta contro l’abusivismo, ha annunciato che impugnerà l’atto di sfiducia nei suoi confronti perché «le motivazioni che sono state riportate sono solo bugie. Questo atto, votato il 9 agosto, affossa la città di Licata».
Numerosissime ed immediate le reazioni di incredulità e le manifestazioni di solidarietà al sindaco, fra cui spicca quella del presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna: «La mozione di sfiducia al sindaco di Licata è una delle pagine più tristi e brutte della democrazie italiana. La politica siciliana ha scritto un’altra pagina di vergogna, perché non ha saputo difendere un uomo delle istituzioni che ha fatto solo il suo dovere».
Cambiano si è detto amareggiato di fronte ad una politica che l’ha abbandonato: «Credo che la politica debba veramente mettersi una mano sulla coscienza per l’isolamento che ha generato intorno a me – ha dichiarato a Radio3 – il ministro Alfano in primis. È venuto a Licata, ci ha messo la faccia dicendo che il momento della politica che coccola gli abusivi è finito e invece poi i suoi consiglieri comunali di Alternativa popolare hanno votato per sfiduciarmi».
«Sono certo che dietro a questa falsa mozione di sfiducia ci siano ben altre motivazioni, legate all’abusivismo edilizio. Ho interpretato questo mio ruolo di sindaco come un ruolo di servizio per la comunità. Faccio l’insegnante di matematica e tornerò a fare quello, alla mia vita normale. Rimarranno a fare politica i mestieranti della politica, quelli che per 30 anni hanno devastato il territorio di questa città».