Sei morti a Damasco nei pressi della Fiera internazionale. L'ennesimo attacco in Siria, dove la guerra continua a uccidere nel disinteresse della comunità internazionale

La Fiera Internazionale di Damasco, in corso nella capitale siriana per la prima volta dopo sei anni, avrebbe dovuto essere il simbolo se non della fine della guerra in Siria, almeno del lento ritorno ad una vita “normale”. E’ stata invece purtroppo l’ennesima occasione per un altro attentato su civili da parte di mano ignota. Come riporta Michele Giorgio su Nena-news , ieri sei persone, tra cui due donne, sono state uccise da un razzo caduto vicino alla sede della manifestazione. I feriti si contano a decine. Un attentato che sembra cancellare la speranza della fine di una guerra che in quasi sette anni ha distrutto il Paese.

Dal canto suo Bashar Assad si dice convinto che ci sono «segni di vittoria» ma comunque anche per il presidente siriano la fine della guerra è lontana.

Dal resto un altro attacco terroristico era stato compiuto sabato scorso a Latakia, la più importante città portuale della Siria, lasciando per terra tre morti.

Allargando il campo di osservazione c’è da rilevare che prosegue l’operazione dell’esercito libanese contro i miliziani dell’Isis al confine tra Libano e Siria: decine di jihadisti sarebbero stati già uccisi nel corso delle operazioni e, stando ai media locali, sono già stati liberati 2/3 del territorio libanese occupati per anni dall’Isis. La resistenza dei miliziani dell’Isis si sta rivelando meno efficace del previsto e il pericolo maggiore per i militari libanesi sono le mine disseminate per tutto il territorio di frontiera.