Una foto è comparsa su tutti i mezzi d’informazione. In essa è ritratto l’assassino di Las Vegas, Stephen Paddock. È una foto molto strana. Tra le tante foto possibili tra cui scegliere quella selezionata dai media lo ritrae con gli occhi chiusi. Al contrario di quanto si fa normalmente con le foto venute male quella non è stata gettata via. Forse perché dice qualcosa di quell’uomo e di cosa è accaduto a Las Vegas? La tragedia è nota. Un uomo di 64 anni è entrato in una stanza d’albergo con 23 armi da fuoco. Ne aveva altre 19 a casa sua. Ha ucciso 58 persone a caso e ferito diverse centinaia di altre sparando dalla finestra. Poi si è ucciso. Nessuno riesce a capacitarsi. Nessuno riesce a trovare un motivo. Una persona normale che un bel giorno si sveglia e fa la peggiore strage della storia degli Stati Uniti. L’unico problema che viene portato come unica e vera causa sarebbe la possibilità che c’è negli Stati Uniti di procurarsi facilmente delle armi. Nessuno dice che le armi, senza qualcuno che le usi, sono oggetti inanimati. Chi uccide è sempre un essere umano. L’arma è solo uno strumento. So che è banale ma sembra che tutto il problema siano le armi! Non si riesce a pensare e vedere che l’assassino era, anche se nascosto, un malato mentale gravissimo. Non si vuole vedere e pensare che la malattia mentale ha in sé una violenza invisibile che può diventare manifesta in maniera improvvisa. Le parole del presidente Trump sono state «an act of pure evil». Un atto di male puro. Sarebbe l’incomprensibile. Sarebbe la natura umana impossibile da comprendere perché naturalmente cattiva. Sarebbe il fondo distruttivo e omicida degli esseri umani, il caos di pulsioni parziali, il peccato originale, il nulla originario, l’inconscio perverso. Nomi diversi che dicono tutti la stessa cosa: “Si prega di chiudere gli occhi”, non c’è niente da vedere, non si può comprendere. È anche il pensiero di chi dice che il vero problema sono le armi. Perché l’idea è che se si mettono a disposizione di persone normali strumenti per uccidere, l’uomo qualunque, la persona normale, ucciderà. Se non uccide è solo per il controllo della ragione che tiene a bada il mostro, che tiene a bada il luogo dove si annida il Male. Là dove non si deve vedere perché non si può comprendere e perché è vietato. “Si prega di chiudere gli occhi”. Dicono che non si può comprendere. Invece si può pensare che era un malato. È necessario avere il coraggio di pensarlo e dirlo. Massimo Fagioli si incazzava ogni volta che accadevano queste tragedie. Sempre in America, sempre ad opera di americani, sempre senza un motivo. Sempre persone “normali”. E sempre tutti i media a dire del problema delle armi facili da ottenere. Diceva: “Lo scandalo non sono le armi ma è che nessuno dice che uccidere 27 persone è malattia mentale!”. È necessario dire che la malattia mentale esiste perché solo così sarà poi possibile affrontarla. Il male non esiste. Esiste la malattia. È necessario tenere gli occhi aperti, ribellarsi al comando della cultura, cattolica in primis, che dice “an act of pure evil”, un atto di puro male. È il comando della cultura che dice “Si prega di chiudere gli occhi”. È il cartello del sogno di Freud di cui parla egli stesso. Racconta di averlo fatto in occasione della morte del padre. Massimo Fagioli, in Teoria della nascita e castrazione umana, spiega come il chiudere gli occhi nei riguardi della morte del padre significa completa cecità verso la realtà psichica umana. Significa psicosi nella misura in cui il cartello con l’ordine di chiudere gli occhi compare prima della morte del padre. La pulsione di annullamento viene pensata come onnipotente perché essendo prima della morte del padre essa la determinerebbe. Significa non avere mai più la possibilità di scoprire la pulsione di annullamento. Significa obbedire all’ordine astratto che dice che non è possibile sapere. Significa obbedire all’istinto di morte e non poter conoscere l’istinto di morte. Significa credere nel peccato originale, non pensare possibile distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo. Significa tenere gli occhi chiusi nei confronti della psiche umana. Significa credere all’esistenza del Male come realtà naturale degli esseri umani. Significa aver annullato la nascita e volere impedire agli altri di vedere la verità di essa. [su_divider text="In edicola " style="dotted" divider_color="#d3cfcf"]

L'editoriale di Matteo Fago è tratto da Left in edicola

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Una foto è comparsa su tutti i mezzi d’informazione. In essa è ritratto l’assassino di Las Vegas, Stephen Paddock. È una foto molto strana. Tra le tante foto possibili tra cui scegliere quella selezionata dai media lo ritrae con gli occhi chiusi.
Al contrario di quanto si fa normalmente con le foto venute male quella non è stata gettata via. Forse perché dice qualcosa di quell’uomo e di cosa è accaduto a Las Vegas?
La tragedia è nota. Un uomo di 64 anni è entrato in una stanza d’albergo con 23 armi da fuoco. Ne aveva altre 19 a casa sua.
Ha ucciso 58 persone a caso e ferito diverse centinaia di altre sparando dalla finestra. Poi si è ucciso.
Nessuno riesce a capacitarsi. Nessuno riesce a trovare un motivo. Una persona normale che un bel giorno si sveglia e fa la peggiore strage della storia degli Stati Uniti.
L’unico problema che viene portato come unica e vera causa sarebbe la possibilità che c’è negli Stati Uniti di procurarsi facilmente delle armi.
Nessuno dice che le armi, senza qualcuno che le usi, sono oggetti inanimati. Chi uccide è sempre un essere umano. L’arma è solo uno strumento. So che è banale ma sembra che tutto il problema siano le armi!
Non si riesce a pensare e vedere che l’assassino era, anche se nascosto, un malato mentale gravissimo.
Non si vuole vedere e pensare che la malattia mentale ha in sé una violenza invisibile che può diventare manifesta in maniera improvvisa.
Le parole del presidente Trump sono state «an act of pure evil». Un atto di male puro.
Sarebbe l’incomprensibile. Sarebbe la natura umana impossibile da comprendere perché naturalmente cattiva. Sarebbe il fondo distruttivo e omicida degli esseri umani, il caos di pulsioni parziali, il peccato originale, il nulla originario, l’inconscio perverso. Nomi diversi che dicono tutti la stessa cosa: “Si prega di chiudere gli occhi”, non c’è niente da vedere, non si può comprendere.
È anche il pensiero di chi dice che il vero problema sono le armi. Perché l’idea è che se si mettono a disposizione di persone normali strumenti per uccidere, l’uomo qualunque, la persona normale, ucciderà.
Se non uccide è solo per il controllo della ragione che tiene a bada il mostro, che tiene a bada il luogo dove si annida il Male. Là dove non si deve vedere perché non si può comprendere e perché è vietato. “Si prega di chiudere gli occhi”.
Dicono che non si può comprendere. Invece si può pensare che era un malato.
È necessario avere il coraggio di pensarlo e dirlo.
Massimo Fagioli si incazzava ogni volta che accadevano queste tragedie. Sempre in America, sempre ad opera di americani, sempre senza un motivo. Sempre persone “normali”. E sempre tutti i media a dire del problema delle armi facili da ottenere. Diceva: “Lo scandalo non sono le armi ma è che nessuno dice che uccidere 27 persone è malattia mentale!”.
È necessario dire che la malattia mentale esiste perché solo così sarà poi possibile affrontarla. Il male non esiste. Esiste la malattia.
È necessario tenere gli occhi aperti, ribellarsi al comando della cultura, cattolica in primis, che dice “an act of pure evil”, un atto di puro male. È il comando della cultura che dice “Si prega di chiudere gli occhi”.
È il cartello del sogno di Freud di cui parla egli stesso. Racconta di averlo fatto in occasione della morte del padre.
Massimo Fagioli, in Teoria della nascita e castrazione umana, spiega come il chiudere gli occhi nei riguardi della morte del padre significa completa cecità verso la realtà psichica umana. Significa psicosi nella misura in cui il cartello con l’ordine di chiudere gli occhi compare prima della morte del padre. La pulsione di annullamento viene pensata come onnipotente perché essendo prima della morte del padre essa la determinerebbe. Significa non avere mai più la possibilità di scoprire la pulsione di annullamento. Significa obbedire all’ordine astratto che dice che non è possibile sapere. Significa obbedire all’istinto di morte e non poter conoscere l’istinto di morte. Significa credere nel peccato originale, non pensare possibile distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo. Significa tenere gli occhi chiusi nei confronti della psiche umana. Significa credere all’esistenza del Male come realtà naturale degli esseri umani.
Significa aver annullato la nascita e volere impedire agli altri di vedere la verità di essa.

L’editoriale di Matteo Fago è tratto da Left in edicola


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