Ha raccolto più di 15mila firme la petizione lanciata su change.org Salviamo il Museo di Capua. Intanto incontri, presentazioni di libri e convegni fanno del museo campano un luogo di approfondimento e di socialità.

Grazie alla mobilitazione della rete di associazioni e del mondo dell’università il Museo Campano di Capua rinasce come luogo di vita e di socialità, come centro di diffusione della cultura come fattore di coesione sociale e di apprendimento permanente. In questi giorni già vi sono stati eventi importanti, con la presentazione del nuovo volume del professor Giuseppe Angelone nella prestigiosa sala Liani. Il 23-24 settembre, nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio, nella sala di Capuanova c’è stata una anteprima della mostra di mailing art, con una selezione di opere giunte da tutte il mondo, che sono in fase di catalogazione da parte degli studenti del Liceo Pizzi.
La petizione con l’appello rivolto al ministro Dario Franceschini, lanciata su Change.org, continua a raccogliere migliaia di adesioni da ogni parte del mondo.
Ed è solo l’inizio. Dal primo ottobre e per tutti i fine settimana del mese, si svolge nelle sale del museo la manifestazione “Le Università incontrano il Museo Campano”, un fitto calendario di lezioni brevi di archeologia, di arte, di letteratura e di storia tenute da docenti universitari, ricercatori, dottorandi e studiosi che donano il loro tempo e le loro conoscenze, frutto di anni di studi, a chi voglia conoscere più a fondo i tesori di Palazzo Antignano e, attraverso di essi, la storia del territorio, dai tempi preistorici ad oggi.
L’evento è il coronamento della petizione Salviamo il Museo campano di Capua. Salviamo la nostra memoria, iniziativa promossa anch’essa da circa 200 docenti firmatari, provenienti dalle università di tutta Italia, e lanciata sulla piattaforma online change.org  che ha raccolto finora circa 15mila adesioni. Lo scopo è quello di far conoscere il patrimonio del Museo campano e le sue collezioni, ancora troppo poco conosciuti al di fuori del territorio cittadino.
Come una sorta di didascalie parlanti, i relatori presenteranno, ad orari stabiliti, un pezzo in esposizione, con riferimento alla loro personale esperienza di ricerca e al valore di quel reperto illustrandone le origini e l’importanza storica e culturale.
Il visitatore di Palazzo Antignano, quindi, potrà addentrarsi nelle sale del museo e soffermarsi ad ascoltare le descrizioni di archeologi, storici, storici dell’arte e della letteratura di un particolare oggetto, che sarà preso come spunto per spiegare la storia, le usanze e le consuetudini del periodo in cui è stato realizzato.
I temi approfonditi attraverseranno millenni di storia, fino ai giorni d’oggi, dalle tanagrine di terracotta alle ceramiche ellenistiche, dai materiali dell’anfiteatro campano alle sculture medioevali, dalle statue votive delle #MatresMatutae alle antiche monete ed ai mosaici. Le lezioni, potranno riguardare anche l’immaginario artistico e letterario legato a Capua e ai tesori custoditi nel museo.
La storia di Capua e di tutto il Meridione d’Italia si intreccerà alla letteratura e all’arte di cui le preziose collezioni del museo sono una straordinaria testimonianza. Saranno aperte sale del museo normalmente inaccessibili al visitatore, come la biblioteca storica, sede di antichi manoscritti e cartografie. Lezioni di industrial design e di arte contemporanea, ma anche il percorso della ricostruzione post bellica del museo e racconti secolari di famiglie reali, la cui storia ha attraversato quella di palazzo Antignano.
I principali atenei coinvolti nella manifestazione sono le Università Federico II e Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Ma a queste si aggiungono l’Università L’Orientale di Napoli, l’Università del Salento, l’Università Autonoma di Barcellona, l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo di Roma, la Biblioteca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte di Roma ed altre autorevoli istituzioni.
L’evento, organizzato in collaborazione col Museo campano di Capua e patrocinato dal Comune di Capua , nasce da una profonda sinergia con le realtà associative locali che hanno contribuito all’organizzazione e saranno presenti per tutto il periodo di svolgimento della manifestazione.
Promotrice dell’evento, insieme agli studiosi, l’Associazione culturale Capuanova, presente sul territorio dal 1984 e che per il museo sta portando avanti il progetto di valorizzazione e diffusione della conoscenza della collezione delle matres matutae #AdottaunaMadre (www.adottaunamadre.it), in collaborazione con la rete le Piazze del Sapere/Aislo Campania. Il 28 ottobre la manifestazione culminerà in un convegno con esponenti del mondo accademico ed istituzionale. ( Pasquale Iorio)