Servono nuovi fondi per la messa in sicurezza. Si tratta di rimuovere ancora macerie e di provare a recuperare le opere d'arte che sono rimaste sepolte. Dopo quasi un anno la situazione è questa.

E’ dal 30 ottobre 2016 che la Basilica di Norcia aspetta. Dal crollo provocato dal terremoto che ha devastato il centro Italia. Aveva resistito alla scossa di fine agosto, ma non a quella di ottobre . Il priore Benedetto Nivakoff aveva postato su twitter la foto della basilica crollata. La foto fa il giro del mondo. I siti di molti media internazionali la rilanciano. Bbc e Cnn la mettono in apertura, così come lo spagnolo El Pais, il Telegraph o Russia Today. Sembrava che la messa in sicurezza e poi la sua ricostruzione fossero diventati una priorità. Non è stato così.
“Occorrono 500-600 mila euro per completare la messa in sicurezza della Basilica di San Benedetto”. Marica Mercalli, soprintendente alle Belle Arti dell’Umbria è stata categorica con la commissaria alla ricostruzione, Paola De Micheli, nel corso della sua visita al centro storico di Norcia alcuni giorni fa. “Questi fondi sono essenziali per rimuovere le macerie all’interno della Basilica e procedere alle puntellature”, ha spiegato la soprintendente, aggiungendo che “La rimozione delle macerie inizierà dalla controfacciata della Basilica, per poi proseguire verso la parte centrale e absidale”. Insomma è anche una questione di fondi. Eppure nel novembre 2016 il presidente della Commissione Europea, Juncker, aveva annunciato a Bolzano che, “quale simbolo duraturo di solidarietà e di amicizia nei confronti dell’Italia, la Basilica di San Benedetto di Norcia sarà restituita al suo antico splendore con il sostegno finanziario dell’Ue”. Impegno ribadito a febbraio quando Corina Cretu, Commissaria europea per la Politica regionale, ha visitato Norcia. La circostanza che il problema della basilica non fossero le risorse economiche riaffermato ancora a settembre. “Stabilire i tempi per la ricostruzione della basilica di San Benedetto oggi non è possibile, dato che si tratta di un lavoro particolarmente complesso. La politica e le istituzioni possono intervenire solo sul fronte degli stanziamenti economici, ma non sugli aspetti tecnici”, la dichiarazione del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e del commissario europeo, Tibor Navracsics.
La richiesta della soprintendente alla Commissaria per la ricostruzione “smonta” quel che si sapeva. A giugno la messa in sicurezza della parte esterna ad agosto di quella interna. Si pensava che la questione fosse risolta. Non è così, servono nuovi fondi per la messa in sicurezza. Si tratta di rimuovere ancora macerie e di provare a recupere le opere d’arte che sono rimaste sepolte. Dopo quasi un anno la situazione è questa. Non è polemica, ma la constazione di quel che si verifica.
Se così incerta si presenta la sorte di uno dei simboli di Norcia, come stupirsi di quel che accade ai tanti monumenti cosiddetti “minori” disseminati nell’area, tra Marche, Umbria e Lazio, colpiti dal sisma?

Intanto in questa zona profondamente provata dai terremoti del 2016 la terra trema ancora: Una nuova scossa di terremoto è stata avvertita poco fa in Centro Italia. La scossa, di magnitudo 3.2, è avvenuta alle 18.43, nel distretto di Norcia (Pg) Una nuova scossa di terremoto è stata avvertita poco fa in Centro Italia. La scossa, di magnitudo 3.2, è avvenuta alle 18.43, nel distretto di Norcia (Pg). L’epicentro è stato rilevano a Preci, mentre l‘ipocentro a 8.4 Km di profondità.