L’East End, nella capitale britannica, è il teatro di uno scontro tra l’ente per lo sviluppo dell’ex quartiere olimpico e comitati di cittadini. La costruzione di un viadotto demolirebbe uno dei luoghi simbolo del “quartiere degli artisti”. Cambiandone definitivamente il volto

Fino a quindici anni fa lo Stour Space era solo un vecchio e pericolante edificio affacciato sul fiume Lea, il canale che separa Fish Island dal Queen Elizabeth park, l’area in cui si son svolte le Olimpiadi nel 2012. Siamo a Hackney Wick, nell’East End londinese. Oggi gli spazi un tempo angusti dello Stour Space, sono stati trasformati dalla comunità artistica di Hackney in un ambiente vivo, un cuore pulsante dell’arte in cui trovano spazio esposizioni, mostre, performance. È qui che si riuniscono gli attivisti di SaveHackney, per la loro raccolta fondi settimanale, soldi che servono a finanziare la campagna in difesa di Vittoria Wharf, un edificio poco lontano da qui.

«Vittoria Wharf era un magazzino abbandonato, poi è arrivata una florida comunità di artisti provenienti da tutto il mondo e lo ha trasformato», mi dice Conrad Armstrong, uno degli artisti che vivevano e lavoravano a Vittoria Wharf. Conrad ha i capelli lunghi raccolti e lo sguardo profondo: “Vittoria è un vero e proprio hub dell’arte: ci sono studi, spazi espositivi, case, cafè, negozi e spazi comuni di cui può beneficiare l’intera comunità di Hackney. I posti come questo stanno scomparendo a Londra, per questo è importante lottare per difendere ciò che è rimasto”, sostiene Conrad.

Ma cosa sta mettendo in pericolo Vittoria Wharf? L’Lldc (London legacy development corporation) è un ente pubblico facente capo al sindaco di Londra che nel 2012 ha ereditato la gestione dello sviluppo dell’area olimpica dall’Olympic park legacy company. Un ente i cui membri non vengono eletti e che ha un effettivo potere decisionale sulla progettazione post “Londra 2012” dell’area del parco Olimpico e dei suoi dintorni. Tra i progetti dell’Lldc, c’è quello della creazione di due ponti pedonali chiamati H14 e H16 che hanno lo scopo di connettere il parco Olimpico con Fish Island: la costruzione del ponte H16 implica la demolizione di Vittoria Wharf. L’ Lldc sostiene che il ponte sia necessario per aumentare i collegamenti ed evitare dunque la congestione che deriverebbe dall’aumento della popolazione sia a Fish Island, che nell’area del parco Olimpico. Per gli attivisti di SaveHackney le due aree sono già ben connesse e sono convinti che la presenza di un luogo come Vittoria Wharf, un posto fruibile, vivo e unico, sia di gran lunga un elemento di maggior utilità pubblica, rispetto al ponte pedonale.

La lotta tra SaveHackney e l’Lldc è l’emblema di ciò che sta accadendo ad Hackney…

© foto di Elisa Pregnolato

L’articolo di Tommaso De Paoli prosegue su Left in edicola


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