Serve un intervento normativo per rendere perseguibili gli abusi anche senza una querela di parte, dando quindi la possibilità ai pm di procedere d'ufficio

Una mozione per impegnare il governo ad affrontare la questione delle abusi sulle donne nel mondo dello spettacolo. L’annuncio è arrivato ieri nel corso di una conferenza stampa alla Camera sul caso dei ‘Weinstein italiani’, dopo lo scandalo che ha travolto il produttore statunitense. L’obiettivo? Prima di tutto rendere perseguibile il reato senza una querela di parte, dando quindi la possibilità ai pm di procedere d’ufficio. Insomma, un intervento normativo per regolare la questione e favorire le denunce di abusi avvenuti negli anni.

“Chiediamo un intervento specifico sul tema”, ha affermato la deputata di Possibile, Beatrice Brignone, promotrice della conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Giulia Blasi, ideatrice dell’hashtag di successo #quellavoltache, e il giornalista e scrittore Giulio Cavalli. “Il mondo dello spettacolo – ha aggiunto Brignone – è in buona parte in mano al finanziamento pubblico. Quindi le istituzioni possono fare qualcosa. Noi ci siamo per aiutare chi porta a galla queste situazioni”. Blasi ha sottolineato un altro aspetto: “Non bisogna ridimensionare le molestie nel mondo dello spettacolo”.

L’inviato de Le Iene, Dino Giarrusso, ha raccontato il lavoro svolto in queste settimane di inchiesta sul caso: “Ho documentato varie violenze sulle ragazze, tra cui registi che si masturbano davanti alle aspiranti attrici. I punti sono due: le ragazze vanno difese e chi denuncia va premiato. Bisogna prendere posizione in maniera netta”. Infine, Miriana Trevisan, volto televisivo che ha parlato di casi del genere, è tornata a chiedere un sostegno a chi vuole denunciare le violenze: “C’è un abuso di potere. Ma vedo un fuggi fuggi generale da questo argomento. Voglio dare questa speranza a tutte: per farlo serve l’impegno dei media e della politica”.