Non mi stupirò affatto (e ve lo scrivo anche per essere smentito) se sui giornali di domani non leggerò dettagliati articoli sull’esito dell’incontro di stasera del ministro della giustizia con Rita Bernardini e Deborah Cianfanelli, della presidenza del Partito Radicale. Un silenzio stampa pressoché tombale ha già accompagnato il coraggioso digiuno che le due Radicali doc hanno portato avanti per un mese intero, proprio per “dialogare” con Andrea Orlando e affinché il Governo finalmente emani i decreti attuativi che il ministro stesso ha predisposto per la riforma del sistema penitenziario. I cronisti politici e giudiziari, in effetti, devono essere troppo impegnati con la miriade di personaggetti e partitelli – che danno tanto lavoro ai primi quanto ai secondi – perché si trovi anche un piccolo spazio per il prosieguo delle battaglie che furono del compianto Marco Pannella. Così, il silenziamento delle sue iniziative nonviolente su carceri, giustizia e Stato di diritto, appare tristemente come l’unica eredità che il leader radicale abbia lasciato al Partito da lui fondato e che, se non raggiunge i 3000 iscritti entro la fine di quest’anno, rischia persino di chiudere. Lasciandoci tutti un po’ orfani, vieppiù per la seconda volta.

Non mi stupirò affatto (e ve lo scrivo anche per essere smentito) se sui giornali di domani non leggerò dettagliati articoli sull’esito dell’incontro di stasera del ministro della giustizia con Rita Bernardini e Deborah Cianfanelli, della presidenza del Partito Radicale. Un silenzio stampa pressoché tombale ha già accompagnato il coraggioso digiuno che le due Radicali doc hanno portato avanti per un mese intero, proprio per “dialogare” con Andrea Orlando e affinché il Governo finalmente emani i decreti attuativi che il ministro stesso ha predisposto per la riforma del sistema penitenziario. I cronisti politici e giudiziari, in effetti, devono essere troppo impegnati con la miriade di personaggetti e partitelli – che danno tanto lavoro ai primi quanto ai secondi – perché si trovi anche un piccolo spazio per il prosieguo delle battaglie che furono del compianto Marco Pannella. Così, il silenziamento delle sue iniziative nonviolente su carceri, giustizia e Stato di diritto, appare tristemente come l’unica eredità che il leader radicale abbia lasciato al Partito da lui fondato e che, se non raggiunge i 3000 iscritti entro la fine di quest’anno, rischia persino di chiudere. Lasciandoci tutti un po’ orfani, vieppiù per la seconda volta.