Più giovane del marito di 40 anni voleva diventare lei la guida del Paese, dopo aver spadroneggiato per anni e aver gestito il potere in modo spregiudicato. Ecco il ritratto della donna che volle farsi regina d'Africa

Lo Zimbabwe ha un nuovo presidente, Emerson Mnangagwa, che ha organizzato il colpo di stato contro il leader più vecchio del mondo, Robert Mugabe, deposto dal suo stesso esercito. Il potere di Mugabe resisteva da quarant’anni, dall’indipendenza stessa dello stato africano. Sua moglie Grace è la donna per cui tutto questo è successo e ora si dice sia fuggita in Namibia. Per la prima volta in vent’anni, non è più al suo fianco. The Mugabes are over, i mugabe sono finiti, dicono i cittadini in festa per le strade della capitale, Harare. “Dopo quarant’anni, siamo liberi?” si chiedono i manifestanti, senza smettere di porsi questa domanda: “dov’è Grace?”. Qualcuno chiamava la first lady “amai”, madre, ma molti Disgrace, disgrazia, da quando aveva avviato le purghe nel partito di suo marito, lo Zanu Pf, allontanando chiunque ostacolasse la sua ascesa al potere.

Chi è lady Grace. Dopo la morte di cancro della prima moglie nel 1992, Mugabe sposa la figlia dell’allevatore di polli sudafricano scappato dall’apartheid in Sud Africa, la sua timida dattilografa Grace, di 40 anni più giovane, brindando al suo secondo matrimonio con Mandela. Grace, a fianco dell’uomo più potente del paese, dallo sfondo delle foto ufficiali, emerge sempre più in primo piano. Nel tempo indossa abiti sempre più vistosi, perennemente in tinta con quelli del marito, stoffe dove è riprodotto il ritratto del giovane liberatore Mugabe. Quando a settembre 2015 il Parlamento lo copre di fischi, Mugabe sta leggendo lo stesso discorso di un mese prima, ma ha 91 anni, non se ne accorge, torna da Grace che in pubblico diventa la sua voce mentre lui tace. Grace conquista il potere, diventa capo dell’ala femminile dello Zanu Pf, indossando cappelli da cowboy e baschi guevariani.

A fine ottobre Grace decide di far cacciare Emerson Mnangagwa, il vice presidente di Mugabe, detto il “coccodrillo”, cioè l’ultimo alfiere che le impediva di diventare regina dello Zimbabwe alla morte del presidente 93enne. Il “coccodrillo” è stato all’ombra del vecchio Mugabe da quando ha 16 anni, l’età in cui è diventato un freedom fighter contro i britannici. Oggi di anni ne ha 75 anni e tutti sapevano che non avrebbe accettato la defenestrazione di Grace. Prima di farlo cacciare accusandolo di tradimento, la first lady si è dovuta a sua volta difendere dalle accuse di aver tentato di avvelenarlo.

Mnangagwa, il nuovo presidente, di soprannomi ne ha uno, Grace tanti: first shopper, per i suoi acquisti da centomila dollari al giorno a Parigi, 15 valigie di abiti per tornare a casa, Rolls Royce e limusine. “I nostri diamanti sono nostri, non degli americani o britannici” diceva il Mugabe rivoluzionario negli  anni 80. Nel 2017 stringeva la mano della moglie con un diamante da un milione e 400mila dollari al dito. Quando la First Grace visita la sua vecchia scuola a Sadza, Mashanoland est, 800 bambini e 21 insegnanti, arriva in elicottero, se ne va delusa e non invia aiuti.

Lady Macbeth Mugabe provoca le proteste degli accademici quando si iscrive all’università di Harare e ne esce due mesi dopo con un dottorato. Ha da poco fatto ricorso all’immunità diplomatica per uno scontro con una modella sudafricana. Al fotografo del Sunday Times che la immortala ad Hong Kong in un albergo di lusso rimasero in faccia i tagli del suo pugno di diamanti. Al reporter sono rimaste le cicatrici, a lei le pietre preziose, ne possiede una miniera: i proventi li reinveste in palazzi di lusso in Sud Africa, dove la maggior parte dei suoi beni milionari è concentrata.

«Non potete dire che Mugabe è vecchio, siete vecchi anche voi, allora noi che non c’eravamo negli  anni 80, we take over, prendiamo il controllo» aveva detto Grace in una delle sue ultime apparizioni, paventando l’ipotesi dell’ascesa al potere del gruppo di cui è capo, il G40, i cui membri sono più giovani ed in contrasto con l’ala più anziana del partito, quella dei veterani liberatori del Paese, di cui il presidente coccodrillo è a capo.
Grace ai comizi parlava in dialetto shona, oppure in inglese. «Boo! Go ahead! I don’t care!», andate avanti, non me ne frega, diceva ai nemici. Quando è morto Gheddafi, ha ripetuto: «pensateci quando pensate di deporre Mugabe, quest’uomo è insostituibile, his word is the final», la sua parola è l’ultima. Incitava la folla contro il “team lacoste”, l’avversario coccodrillo: «alle donne del coccodrillo, vi dico, you are dead, voi siete morte».

Mentre il tempo passava, il vecchio presidente cercava di dimenticare che diventava sempre più vecchio con lo sfarzo sfrenato delle sue feste di compleanno, mentre i suoi cittadini morivano di fame fuori. Un cucciolo di elefante al barbecue per gli 89 anni, per i 90 tondi, Grace ha cantato come Marylin happy birthday al microfono. Grace ha sempre detto a Mugabe che sarebbe stato presidente fino alla morte, evitando di continuare la frase: dopo la sua morte, sarebbe toccato a lei. A febbraio scorso la Mugabe aveva dichiarato che il marito avrebbe partecipato alle prossime elezioni «also as a corpse», anche da cadavere. Adesso Grace è scappata, c’è un nuovo presidente senza che alcun elezione si sia svolta, le divise hanno preso il potere ad Harare, proprio come fecero le truppe di Mugabe contro gli inglesi nel 1980.